
Enzo Moavero Milanesi annuncia ufficialmente l’organizzazione di una conferenza sulla Libia. È prevista il 12 e 13 novembre a Palermo. Al vertice sono stati invitati i rappresentanti di Arabia Saudita, Egitto, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Francia, Germania, Spagna, Marocco, Tunisia, Gran Bretagna, Canada, Ciad, Algeria, Cina, Giordania, Malta, Ue, Onu, Lega araba, Unione africana. Si attende anche una conferma della presenza del presidente americano Donald Trump.
Il ministro degli Esteri conferma alla Commissione del Senato che l’ambasciatore italiano a Tripoli Giuseppe Perrone non rientrerà in Libia. Per “Motivi di sicurezza”, sostiene Moavero. Una delle ragioni che mettono a rischio l’incolumità di Perrone nella capitale libica è da ricercare in un’intervista rilasciata in arabo dallo stesso ambasciatore. Il risentimento contro il diplomatico si registra anche a Bengasi, città dove il generale Khalifa Haftar ha definito Perrone “persona non grata”.
Ma quali sarebbero le colpe del nostro ambasciatore in Libia? Perrone, nel corso dell’intervista, si era limitato a ribadire le posizioni del governo italiano. Con tutta evidenza, c’è dell’altro. “A causa di un’intervista rilasciata in arabo dall’ambasciatore – afferma Moavero – si era creato un malinteso che aveva determinato reazioni sia a livello di manifestazioni in piazza sia a livello di presa di posizione dalle autorità libiche”.
Perrone ha sostenuto che le elezioni in Libia avrebbero dovuto essere precedute da una “base costituzionale”. L’affermazione è stata letta come un’ingerenza nella politica di Tripoli. In ogni caso, per il ministro degli Esteri, “tutti gli interlocutori dello scenario libico, a partire dal premier del governo riconosciuto internazionalmente, Fayez Serraj avevano espresso dei dubbi sulla sicurezza del nostro ambasciatore, e ciò ha spinto al suo rientro in Italia”.
A questo punto, è probabile che il premier Giuseppe Conte sostituisca Perrone. Ma a questa decisione si oppone Moavero. Infatti, il titolare della Farnesina considera l’ambasciatore uno dei nostri migliori diplomatici.
Aggiornato il 03 ottobre 2018 alle ore 13:24