Mattarella: rispettare solo i magistrati

Non aveva altro da fare il Presidente della Repubblica che ripetere la litania cioè “che i Magistrati e le loro decisioni vanno rispettati”.

Di fronte al fatto che un pm “scenda in campo”, allegramente scavalcando i limiti della sua competenza territoriale per censurare il merito di decisioni ministeriali, inventandosi pure il reato di “sequestro per mancata accoglienza”, “va rispettato”.

Mattarella non ha avuto il coraggio di richiamare Matteo Salvini al rispetto della compostezza e della necessaria collegialità in ordine alle decisioni circa la destinazione dei migranti soccorsi dalla nave Diciotti. Non ha, che si sappia, richiamato i ministri al rispetto delle reciproche competenze. Ma, a quanto pare, ha approvato che un Magistrato, violando le regole di competenza desse una scoppola a quel ministro troppo esagitato. Ed ha usato l’argomento peggiore per esternare la propria soddisfazione: “I Magistrati non si toccano, non si criticano, le loro cazzate non si discutono se non, al più, sulle riviste giuridiche”.

Irresponsabili e non criticabili. Il diritto dei cittadini (e a maggior ragione dei ministri e del Governo anche se tale per modo di dire) di reagire quando da un Organo di parte (quale è il pubblico ministero) sono fatti oggetto di fantasie pseudo giudiziarie, “meritano rispetto”.

Sergio Mattarella si è assunto una gravissima responsabilità: quella di assecondare e di coprire l’attacco del Partito dei Magistrati non solo ai cittadini e alle loro libertà, ma anche al Governo e alle sue competenze per sovrapporsi a ogni altro potere e alle stesse leggi che dovrebbero applicare. È un fatto grave. Che non va dimenticato e che è da sperare che i cittadini sappiano giudicare.

Aggiornato il 14 settembre 2018 alle ore 17:22