
Dopo il caso mediatico sul concorso alla Sapienza, il premier Giuseppe Conte decide di affidare la sua linea difensiva ad un video. “Ho deciso – afferma – rinuncio per ragioni di personale sensibilità. Siamo il governo del cambiamento, non voglio che anche solo il sospetto di poter lucrare un vantaggio da questa posizione possa offuscare la mia carriera personale e possa, agli occhi dei cittadini che ci hanno votato, creare un qualche sentimento negativo”.
Dopo aver rivendicato le sue scelte, “tutte legali dal punto di vista giuridico e istituzionali”, sostiene che la presentazione della domanda per il concorso universitario sia stata presentata a inizio anno, “quando ancora neanche lontanamente pensavo di diventare premier. Non ho mai pensato di ricavare una poltrona a vita da questo incarico. Ecco perché mi sarebbe piaciuto partecipare a questo concorso come un semplice cittadino”.
E aggiunge: “Non c’è alcun conflitto d’interessi”. Il premier sottolinea che, al di là della decisione finale di non sostenere l’esame d’inglese giuridico per concorrere alla cattedra di diritto privato alla Sapienza di Roma, la scelta di sostenere la prova e di candidarsi per il lavoro non sia, comunque, da considerare in conflitto col ruolo di presidente del Consiglio.
Aggiornato il 01 ottobre 2018 alle ore 11:29