
Il centrodestra rischia di sparire. Matteo Salvini lo ha capito. Silvio Berlusconi ha potuto indossare come un tempo e, almeno per un po’, i panni del leader arbitro di un’alleanza politica in forte crisi. Alla fine entrambi sembrano essersi dati il cartellino rosso, espulsione reciproca dal recinto della coalizione.
La bocciatura di Foa alla presidenza della Rai diventa quindi la cartina di tornasole per leggere come sta evolvendo la partita in corso: i rapporti di forza dentro Forza Italia, dove una parte tifa da tempo per il partito unico (Lega Italia) a guida salviniana e l’altra parte, liberale e moderata, resiste invece alla prospettiva di essere inghiottiti dal traino leghista-sovranista.
Durante tutta la giornata di ieri, fino a sera, lo scontro tra Salvini e Berlusconi è un crescendo di ultimatum che fissano uno dei momenti di maggiore tensione tra i due leader. La fine dell’alleanza di centrodestra conosciuta in questi vent’anni? L’inizio di una nuova destra sovranista e nazionalista e populista?
Si aprono vari scenari che ne aprono a loro volta altri. Ad esempio, la fuga di parlamentari dai banchi di Forza Italia a quelli della Lega. Un’opa ostile, insomma, lanciata in sordina dal leader del Carroccio contro ciò che resta degli azzurri. Salvini non farà passi indietro e lo dice a chiare lettere in un’intervista al Resto del Carlino. “Andare contro il cambiamento è una scelta, ma a ogni scelta corrispondono delle conseguenze”, dice rivolgendosi a Berlusconi.
E, dopo settimane di trattative sotto banco sempre smentite, getta la maschera: “Non frenerò più quelli che vogliono venire da noi”. Nell’intervista al Resto del Carlino, Salvini, ci tiene poi a metterlo ben in chiaro: “Se Forza Italia non è d’accordo su niente, se sceglie il Pd, faccia pure. Scelta sua - incalza - se vuole fare un partitone Pd-Fi, auguri. Dispiaciuti, andiamo avanti, facendo battaglie di centrodestra e per il cambiamento”.
Aggiornato il 02 agosto 2018 alle ore 12:02