
Con il rinnovo per altri due anni del bonus assunzioni anche per i giovani tra i 30 e i 35 arriveranno oltre 62mila posti stabili in più. È uno degli effetti delle modifiche al Decreto dignità, quantificati dalla Ragioneria generale dello Stato nella relazione che accompagna il provvedimento in Aula.
“Puntare sulla stabilità occupazionale - commenta il ministro Riccardo Fraccaro - premia lavoro e crescita. Anche l’Istat” che ha certificato la battuta di arresto dell’occupazione, “conferma che va invertita la rotta”. In Aula intanto il dibattito procede lento e ieri alla fine del primo pomeriggio di votazioni non si è superato nemmeno un quarto dei circa 400 emendamenti presentati dalle opposizioni. Emendamenti che dovrebbero, da calendario, essere esaminati tutti, vista l’intenzione di non mettere la fiducia, entro giovedì per consentire poi il passaggio del testo al Senato.
Le proposte, tutte con parere negativo a eccezione di una correzione sollecitata per il comparto dei lavoratori portuali, vengono via via bocciate ma il confronto procede serrato, registrando tra l’altro il fuoco di fila di Forza Italia contro gli “amici leghisti”: “Non si può dividere una coalizione sul tema del lavoro, che è la vera emergenza di questo Paese” avverte la capogruppo Mariastella Gelmini ribadendo il no degli azzurri a un decreto che “ridurrà la propensione ad assumere e l’occupabilità” mentre la capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini ha espresso tutta la “delusione per la sbandata a sinistra di questa Lega di governo” cui si sono unite tutta la prima fila del partito di Silvio Berlusconi, dalla vicepresidente della Camera dei deputati Mara Carfagna a Sestino Giacomoni.
Altro fronte, che ha fatto registrare scintille, quello del reddito di cittadinanza, dopo che è stato bloccato per mancanza di coperture l’emendamento “provocatorio” depositato da Forza Italia, che ricalcava l’analoga proposta di legge presentata dal Movimento 5 Stelle nella scorsa legislatura. Il movimento boccia “il ‘suo’ reddito di cittadinanza” e dimostra “che non ha le risorse e non è in grado di trovarle” va all’attacco subito Maria Elena Boschi.
Era “il libro dei sogni” fanno eco i parlamentari azzurri sottolineando che “la provocazione ha svelato che il reddito di cittadinanza era solo una fake news da campagna elettorale”. Pronta comunque la risposta dei Cinque Stelle con il relatore al decreto, Davide Tripiedi, che accusa a sua volta Forza Italia e Partito Democratico di “giocare con la pelle degli italiani viaggiando in simbiosi in modo incredibile”. Le coperture mancano semplicemente perché “erano state presentate la scorsa legislatura e non sono più attuali” ma, assicura, “si farà”.
Aggiornato il 01 agosto 2018 alle ore 13:46