
Il “santone” ci fa sapere che la democrazia è superata e che, tutto sommato, eleggere i membri delle Camere con un sorteggio (bigliettini di carta o ruota del lotto non è ancora chiaro…) non è poi così male: voto on-line anziché alle urne e il quadro è completo. E forse, a pensarci bene, un po’ di ragione il leader della setta “Grillology” ce l’ha.
Pensateci bene. Perché recarsi alle urne? È sufficiente uno spazio internet – “ipotizziamo” che sia denominato piattaforma-Rousseau – dove esprimere la propria volontà che viene poi certificata da chi gestisce quello spicchio della Rete. E poi, pensate che bello, il gestore di quel sistema decide se la preferenza espressa sia “consona” o meno al progetto: ma non è bella come democrazia?
Ad esempio, l’ipotetico candidato Peppino Cispero prende una barca di preferenze in Rete ma, allo stesso tempo, lo stesso Cispero sta un po’ sulle scatole ai capo-clan che puntavano invece su Maria Decidoio. Indovinate un po’ come finisce… che Decidoio è la prescelta mentre il povero “che ci sperava” viene estromesso da ogni dove. Perché, ci viene spiegato, la democrazia diretta è oramai superata: meglio il sorteggio o il web. Così come, ci si permette di commentare, già avviene nel Movimento Cinque Stelle i cui rappresentanti governativi fanno finta (?) di non sapere che, intorno a un tavolo di valutazione di una crisi industriale, “i cittadini” sono rappresentati dal sindaco eletto dopo libere elezioni e che “i lavoratori” sono ivi rappresentati dalle delegazioni sindacali.
D’altronde la democrazia (quella vera) questo prevede: tutto il resto certifica l’incapacità di gestire.
Aggiornato il 30 luglio 2018 alle ore 12:48