Il populismo non sa governare

Difficilmente ormai gli italiani guardano questi talk-show di riserva estivi su “La7”, come “In onda”. Ma fanno male. E anche se il caldo invita a serate all’aperto e a grandi mangiate di cocomero, talvolta, come ieri sera, sarebbe stato molto istruttivo fare un’eccezione. Perché si sarebbe potuta ammirare all’opera – si fa per dire – la neo ministra grillina per il Sud Barbara Lezzi, letteralmente umiliata da Luca Telese sulla Tap in Puglia. La Lezzi, come tutti i ministri grillini, è un classico esempio dell’Italia del “non fare”. Della “decrescita infelice”. Parla di cose che a malapena conosce e capisce, come chiunque tra gli spettatori può percepire. Bastano due domande incalzanti di Telese che le ricorda come questo gasdotto pare non avere alcun impatto ambientale – “si tratta di tubi come quelli del gas e di una cabina grande come una centralina elettrica” – e quella, con il suo look da parrucchiera d’assalto, comincia a farfugliare e a balbettare slogan maldigeriti con cui deve essere stata formata dalla Casaleggio Associati. E infatti cercava di salvarsi in corner promettendo per l’ennesima volta quella sòla del reddito di cittadinanza, che sembra certo che mai si farà. Un disastro insomma.

Nelle stesse ore il suo collega Danilo Toninelli annunciava un altro niet, quello della Tav Torino-Lione. Last but not least, si registrava la débâcle del vicepremier Luigi Di Maio: il decreto dignità veniva indecorosamente e indegnamente posticipato per la discussione in aula al 30 luglio. Perché mancano coperture, le analisi serie e quant’altro.

Se il buon giorno si vede dal mattino, Matteo Salvini ha un serio problema. Con slogan e populismo non si governa. E qualche sua iniziativa ampiamente strombazzata che poteva avere un senso logico rischia di affogare in questo mare di incompetenza grillina. Non era meglio tentare di governare con il centrodestra che con questi ministri da manicomio? Alla fine la trazione grillina sta venendo fuori e anche una diretta Facebook al giorno su arresti di cittadini stranieri per stupri, droga e quant’altro non basterà più ad arginare i danni che già stanno facendo al Paese. Ormai è chiaro che né le tasse scenderanno e né ci sarà il reddito di cittadinanza. Resta solo questo caos primordiale e le fosche previsioni autoritarie di Davide Casaleggio. Conviene a Salvini stare con questa gente? O non è meglio che torni all’ovile, almeno prima che scappino le pecore da lui abilmente radunate?

Aggiornato il 25 luglio 2018 alle ore 12:24