
Un vaccino vi salverà. Rimane la scadenza del 10 luglio e la vaccinazione resterà obbligatoria per accedere a scuola. Ma i genitori non dovranno portare alcun documento sanitario per dimostrare che i figli sono in regola. Basterà un’autocertificazione dove si dovrà sottoscrivere che i vaccini sono stati fatti o si faranno per poterli iscrivere al successivo anno scolastico.
Sarebbe questo, a quanto si apprende, il contenuto di un provvedimento amministrativo dei ministeri Salute e Istruzione che sarà presentato oggi. Sull’obbligo vaccinale ha parlato la ministra della Salute, Giulia Grillo, alla Camera. Il succo del discorso si concentra sul fatto che in questo modo ci sarà una semplificazione della normativa: “Il ministero della Salute è al lavoro, insieme al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per individuare le iniziative più idonee a tal fine: iniziative che terranno certamente conto di quel migliore bilanciamento tra il diritto all’inclusione, in età scolare e pre-scolare, e il diritto alla tutela della salute - individuale e collettiva - che è rinvenibile nel contratto di governo e che, dunque, costituisce la stella polare per la nostra attività in materia”.
Grillo inoltre parla “non di una semplice proroga, ma una significativa semplificazione dell’onere documentale a carico dei genitori dei minori di sedici anni, che frequentano le scuole di ogni ordine e grado e i servizi educativi per l’infanzia non una misura temporanea, per così dire a tampone, ma un insieme di accorgimenti che rendano, progressivamente, sempre più pacifico e meno conflittuale il rapporto tra cittadino e istituzioni sanitarie e scolastiche”.
“Garantiremo a tutti i bambini e i ragazzi di frequentare la scuola”, affermano i fedelissimi del ministro. Ma in questa storia è probabile che entri a gamba tesa la comunità scientifica, contraria al regime delle autocertificazioni in quanto considerate un modo per affossare la legge sui vaccini.
“Non è in alcun modo in discussione il valore sanitario delle vaccinazioni, ciò di cui bisogna discutere, a livello politico, è l’individuazione delle modalità migliori attraverso le quali esse debbano essere proposte alle famiglie affinché sia sempre più consapevole - e senza riserve - la loro volontaria adesione”, ha detto Giulia Grillo, intervenuta alla Camera. Ora non resta che attendere la diffusione della circolare ministeriale.
Aggiornato il 05 luglio 2018 alle ore 13:00