
Diciamoci la verità, tira aria di fuffa. Il Governo a tutto sembra pronto tranne che a dare corso agli impegni penta leghisti. Del resto quale potrebbe essere la ragione di una simile attesa, se non quella della incertezza sul da fare, grave molto grave. È gravissimo perché in tema fiscale l’attesa della cosiddetta “pace”, sta creando problemi con la rottamazione in corso, rischiando di trasformare una buona cosa in un pastrocchio da rivolta civile. Stessa situazione per l’abolizione della legge Fornero, di cui non solo non si vede l’ombra, ma nulla si sa del come e quando verrà attivata. Nel frattempo però la gente si arrovella, intorno all’adesione o meno di quella vera e propria vergogna del governo Renzi sull’Ape, specialmente quella volontaria, fatta solo per concedere l’ennesimo regalo alle banche.
Per non parlare della “semplificazione” promessa ai quattro venti, che invece cozza con la continua emanazione di obblighi fiscali complicati e cervellotici, roba da pazzi. È incredibile come in questo Paese succedano cose da manicomio nella burocrazia, più si parla di sforbiciarla, più arrivano provvedimenti sulla testa dei cittadini. Insomma una sorta di masochismo politico da patologia freudiana, che vale per ogni settore dell’infernale e inutile macchina statale, che il cattocomunismo ha generato nei decenni per regalare posti, stipendi e uffici per rovinare la vita agli utenti. Come se non bastasse più si verificano scandali nella pubblica amministrazione e più arrivano norme che anziché sfoltire e velocizzare, complicano e invitano all’elusione. Perché dunque tutto resta fermo? Perché non si estende da subito con un semplice decreto l’autocertificazione per ogni adempimento? Perché non si dispone l’immediata abolizione di obblighi inutili e borbonici? Parliamo di carte che lo Stato ci chiede di produrre ad ogni passo che muoviamo, atti, estratti, copie autentiche, disegni originali, ricevute, domande del tempo, insomma una montagna di roba che oltretutto la macchina statale già possiede.
Insomma il paradosso vuole che non solo ci esasperano, ma fanno fare a noi quello che migliaia di scalda poltrone non vogliono fare. Eppure anche qui basterebbe un semplice decreto che obbligasse gli uffici pubblici a non chiedere alcun documento che già esista negli archivi dell’amministrazione, pensate che sospiro di sollievo sarebbe per tutti noi. Oltretutto sarebbero provvedimenti, questi, a costo zero, ecco perché non si capisce il perché restino ancora lettera morta nonostante le promesse e gli impegni solenni. In conclusione, tira aria di fuffa, però attenzione perché stavolta di fronte all’ennesima presa in giro, passare dalla fuffa ai forconi della rabbia, sarebbe davvero semplice, occhio signori del Governo.
Aggiornato il 27 giugno 2018 alle ore 16:30