L’Altra Italia è in mare aperto

Qualcosa si muove. Forse, in mare... In questi nostri tempi di fermezza e d’infermità, si presenta un’occasione davvero unica per aprire finalmente un passaggio verso il futuro... Ma servirebbe un Galeone e, soprattutto, molto “altro”. Ecco: trovare il coraggio di essere altro. Questo è il punto.

Sembrerà strano, potrebbe apparire quasi come un paradosso, ma una tale possibilità di navigare verso un orizzonte di libertà e d’amore ci viene oggi proprio da un ottantenne: Silvio Berlusconi. È da lui, infatti, che arriva l’idea di un’Altra Italia. Lo ammetto subito: l’idea mi piace moltissimo e la sento rivoluzionaria. Armonica.

Si dirà: ma il leader degli azzurri è ormai un’icona del passato, ha fatto il suo tempo, si deve guardare ai giovani. Giusto. Per carità! Sono io il primo a dare tutto il mio appoggio e il sostegno a chi, tra le nuove generazioni, merita spazio e visibilità politica. Credo che lo voglia anche il Presidente di Forza Italia, ma la proposta che Silvio Berlusconi ogni tanto rispolvera, cioè quella di dare volto e anima a un vasto elettorato di cittadini liberi, di persone comuni, spesso silenziose, geniali, serie, umili, coraggiose e forti, forti anche quando non alzano la voce, anzi, forti proprio perché non alzano la voce e sono pazienti, è una proposta che potrebbe trasformare positivamente l’intero assetto politico italiano e il futuro del nostro Paese. Però, come si sa, la pazienza ha un limite e proprio questo limite rappresenta l’Altra Italia. Insomma, in altre parole, l’Altra Italia si muove già.

Da qualche tempo, insieme ad alcuni amici e folli teste pensanti, abbiamo lanciato l’idea dei Corsari della politica e della vita che navigano sopra un veliero in mare aperto, verso un futuro di libertà. L’idea ha preso corpo e, a mano a mano, si sono uniti a noi dei cuori pulsanti e anche dei singoli o ingenui spiriti liberali. Ma chi sono i Corsari? Semplice: sono “altro”.

Silvio Berlusconi ha colto nel segno: c’è da rendere visibile ciò che è vivo e che già esiste intorno a noi. C’è un campo “altro” rispetto all’assetto trasversale di un Palazzo abitato da una micidiale e devastante ignoranza, da dilettanti allo sbaraglio, da ciechi ingabbiati dentro ideologismi di ogni sorta, da fanatici dei vecchi e beceri nazionalismi con la bava alla bocca. L’Altra Italia esiste ed è quella che vuole accettare la sfida politica di oggi, cioè la sfida culturale tra le pulsioni smosse sollecitando la pancia del Paese e il cuore aperto di chi usa la testa per pensare e agire, non per colpire in faccia l’interlocutore.

L’Altra Italia esprime quel sentimento di alterità di cui scrivo ormai da anni e che ho ripreso soprattutto da Pasolini, da Marco Pannella, da Leonardo Sciascia ed è quella voce umana che parla alle coscienze, che invita ad essere più consapevoli, che cerca di capire, di comprendere e, come in questo caso, di farsi comprendere.

Le persone arrabbiate, bistrattate, offese... I giovani umiliati, ingannati e arroganti... non hanno bisogno di vendetta né di odio e neppure di chi fomenti la loro acredine... Le donne e gli uomini che si sono sacrificati per anni nella speranza di un avvenire migliore e i ragazzi che sognano un mondo diverso in cui essere parte attiva e propositiva del loro futuro hanno necessità di essere ascoltati, di essere aiutati nel loro talento, di essere amati, sostenuti, coinvolti. L’amore è la forza. Chi odia è debole.

L’Altra Italia è l’Italia dei Corsari, dei pionieri, dei creativi, degli studenti, dei sognatori, degli idealisti e dei realisti, cioè di tutti coloro che vorrebbero finalmente realizzarsi. L’Altra Italia è un campo “altro” di cui scrivo da sette anni almeno, è una visione del futuro, è un’analisi sul presente, è una memoria viva di un mondo antico che si rinnova, è l’alterità delle persone innamorate del nostro Bel paese, ma non chiuse nelle vecchie logiche nazionaliste. L’Altra Italia, che Silvio Berlusconi sembra voler ricomporre, è quella delle ferite sulla pelle rimarginate con l’acqua salata del mare, ma che bruciano ancora. È l’Italia più sensibile. È l’Europa, intesa come una comunità di destino, con il tanto che la unisce e il poco che la divide. L’Altra Italia è la Patria europea al posto di questa Europa delle patrie. L’Altra Italia non è soltanto un’idea, ma una realtà. C’è.

Insomma, i Corsari della libertà sono altro dall’odio, dal rancore, dalla sfiducia, dall’egoismo, dall’arroganza e navigano da tempo in un Oceano di incertezze perché sono sicuri che l’amore sia più forte dell’astio, della rabbia, dell’indifferenza, della violenza e del solo istinto animale. L’Altra Italia è altro da questa legge della giungla che vige come la legge del più feroce e spietato, del “mors tua vita mea”. L’Altra Italia è la legge universale degli uomini che non si rassegnano, che lottano, che amano, che conversano, che agiscono e che ancora sorridono. Malgrado tutto. E non si arrendono mai alla banalità, neanche quando diventa dominante. Come accade oggi. Viva i Corsari!

Aggiornato il 20 giugno 2018 alle ore 13:29