Come Di Maio intende superare la Fornero

Le priorità di questo governo sembrano due: lotta all’immigrazione e abolizione della legge Fornero. È su questo ultimo punto che si concentra il lavoro di Luigi Di Maio: la riforma delle pensioni. Punto sul quale anche Matteo Salvini concorda, anche se in questi giorni l’attenzione del leghista si concentra quasi interamente sul tema immigrazione.

Ma come verrà superata la Fornero? Come scrive La Stampa il grillino vorrebbe scrivere il provvedimento al rientro delle ferie estive per inserirlo nella manovra di bilancio. L’idea è quella di introdurre la quota 100 e i 41 anni di contributi per ottenere la pensione, con l’ipotesi di ricorrere ai fondi di solidarietà.

Ma cos’è la quota 100? Si raggiunge sommando 36 anni di contributi e almeno 64 anni di anzianità. Se invece si hanno 41 anni di contributi versati, la soglia minima anagrafica per andare in pensione non viene considerata. Sono sorti i primi dubbi invece per quanto riguarda l’Ape sociale, quella che consente di andare in pensione a 63 o addirittura a 62 anni e che riguarda i lavori usuranti.

Tuttavia il redattore del capitolo pensioni del programma di governo tra Lega e M5s, il professor Alberto Brambilla, ha spiegato: “Per trovare le coperture necessarie alla quota 100 e ai 41 anni di contributi, l’Ape sociale andrebbe eliminata e, con essa, il concetto di “lavori gravosi”, che non esiste in natura. Poi, è evidente, deciderà Di Maio”.

Sempre Brambilla proporrebbe di spostare dalle casse dello Stato a quelle delle imprese l’onere da sborsare per mandare in pensione prima del tempo i propri dipendenti. Insomma, il tema è sempre quello: trovare le coperture necessarie. Per la quota 100 ci vorrebbero dai 5 miliardi (calcolati da Brambilla) ai 15 miliardi di euro (calcolati dall’Inps).

 

Aggiornato il 04 giugno 2018 alle ore 12:11