Alla prova dei fatti

A questo punto non resta che aspettare la prova dei fatti di un Esecutivo sul quale si confermano dubbi e riserve. Del resto, tranne alcuni personaggi sui quali si può mettere la mano sul fuoco per esperienza e competenza politica, tutto il resto è primiparo oppure non eletto. Insomma, un vero e proprio battesimo che francamente e senza pregiudizio non tranquillizza né rassicura.

In fondo rompendo il solito muro d’ipocrisia che opacizza tutto, chi sarebbe calmo nel trasvolare l’oceano col tempo pessimo e con un equipaggio neofita a partire dal comandante? Siamo sinceri dunque e finiamola col fatto della indisponibilità a prescindere e del pregiudizio nei confronti dell’alleanza grillino-leghista.

Oltretutto e qui ci permettiamo qualche consiglio, stiano più zitti e meno cinguettanti, troppi annunci e dichiarazioni trionfali non giovano e sono rischiosi. Tanto più quando si tratta di scelte e soluzioni che non solo sono vagamente indicate nel “contratto”, ma che alla prova dei fatti sarà ben complicato di far quadrare.

Non è questione di disfattismo, ma delle elementari constatazioni di un programma che non segue una sua logica originale, ma nasce da un frullato di idee diverse e spesso contrarie. È tutto qui il problema, mescolare a forza pezzi di programma del centrodestra con pezzi di quello grillino può condurre a un pataracchio irrealizzabile.

Del resto, guarda caso, già si parla di annacquamento, slittamento, parzializzazione e alterazione sia delle promesse e sia dei disposti contrattuali. Sia chiaro, per la politica sbugiardarsi è piuttosto normale, non se ne cura, anzi finge di non ricordare gli impegni solenni e i giuramenti elettorali. Come se non bastasse, in questi casi i politici si prodigano per convincere gli altri di essere stati equivocati e male interpretati, come se gli elettori fossero minus habens. Ora, al netto della italica credulità popolare, della quale ipocritamente spesso si abusa, oggi il popolo è molto più fiscale di quanto non sembri. Ne sanno qualcosa Partito Democratico, Forza Italia e centristi, che pagano e hanno pagato come “Santi vecchi”, ambiguità e promesse mancate.

Per farla breve, aspetteremo al varco e alla prova dei fatti questo “grande cambiamento” politico e di Governo. Lo faremo con una semplice annotazione però, il tempo a disposizione è poco molto poco, e i mercati e i partner di certo non avranno la pazienza che, seppure criticamente, avremo noi: Ad maiora con schiettezza a tutto il Governo.

Aggiornato il 04 giugno 2018 alle ore 13:04