Lo spettro dell’impeachment sul capo dello Stato

Il “no” del presidente Sergio Mattarella a Paolo Savona destinato al ministero dell’Economia è stato lo scoglio sul quale è inciampato l’ex premier incaricato, Giuseppe Conte. Ne segue uno scontro istituzionale con M5s e Lega che tuonano contro il Colle.

Il più duro è proprio Luigi Di Maio: “La scelta di Mattarella è incomprensibile. La verità è che non vogliono il M5s al governo, sono molto arrabbiato ma non finisce qui”, minaccia. Il clou quando, ospite di Fazio, affonda il colpo: “Chiedo l’impeachment per Mattarella”, ipotesi già ventilata da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. I pentastellati ribadiscono la loro posizione in serata in un comizio a Fiumicino, con Alessandro Di Battista al fianco del capo politico del movimento: “La democrazia è stata abolita, Savona punito per un reato d’opinione. Prima di tornare al voto bisogna mettere sotto accusa Mattarella per attentato alle Istituzioni”. E ancora: “Era una cosa premeditata, far fallire il governo del M5S e della Lega. Difficili ora aver fiducia nelle istituzioni e nelle leggi dello Stato”.

Nelle ultime ore, insomma, si parla fortemente di impeachment e alto tradimento. Ma cosa si intende con questi termini? La messa in stato di accusa o impeachment è un istituto giuridico col quale si prevede il rinvio a giudizio di titolari di cariche pubbliche qualora si ritenga che abbiano commesso determinati illeciti nell’esercizio delle loro funzioni. 

L’impeachment è un antico istituto del common law, sviluppatosi dapprima in Inghilterra in un arco di tempo che va dal 1376, anno in cui il Parlamento inglese mise in stato d’accusa alcuni ministri di Edoardo III e la sua amante Alice Perrers per corruzione e incapacità, al XVIII secolo, quando è evoluto nella responsabilità ministeriale del gabinetto del Re.

Questa misura è stata poi prevista e disciplinata dai padri costituenti degli Stati Uniti d’America nella Costituzione di Filadelfia del 1787. In Italia si è fatto uso del termine ad esempio in occasione del tentativo, da parte di alcune forze di opposizione parlamentare, di attivare la procedura prevista dall’articolo 90 della Costituzione italiana contro i presidenti della Repubblica Francesco Cossiga (1991) e Giorgio Napolitano (2014). Questa estensione del termine impeachment a realtà politiche e costituzionali diverse da quella statunitense spesso è tecnicamente impropria, perché ogni ordinamento ha le sue peculiarità, e va ascritta alle tendenze e alle mode del linguaggio politico e giornalistico.

Aggiornato il 28 maggio 2018 alle ore 12:25