Totonomi, spunta l’ipotesi Massolo

La ricerca continua. Il tempo stringe. Luigi Di Maio e Matteo Salvini cercano l’accordo intorno a un terzo nome che potrebbe guidare il nuovo governo. Movimento 5 Stelle e Lega continuano insomma a trattare senza sosta. E così spunta un nuovo nome che potrebbe mettere d’accordo i due leader.

Tramontata l’ipotesi Giancarlo Giorgetti - troppo legato all’area leghista - spunta ora il nome di Giampiero Massolo, ambasciatore e presidente di Fincantieri, nonché capo della segreteria nel primo governo Berlusconi e con incarichi importanti anche sotto Prodi. Restano però in lizza Carlo Cottarelli, Enrico Giovannini.

Questo per quanto riguarda l’incarico al presidente del Consiglio. Per quanto riguarda gli incarichi ministeriali, a Salvini dovrebbe andare il ministero degli Interni, mentre Di Maio è dato alla Farnesina. Spuntano ora anche i nomi di Giulia Bongiorno o Alfonso Bonafede (alla Giustizia) e Claudio Borghi o Armando Siri (Economia).

Ai grillini andrebbe anche lo Sviluppo economico con Lorenzo Fioravanti, i rapporti per il Parlamento (Riccardo Fraccaro) e il Lavoro (Pasquale Tridico), mentre Roberto Calderoli potrebbe essere nominato alle Riforme. Non manca qualche nome che possa garantire l’appoggio esterno di Fratelli d’Italia. Se qualcuno chiede che Giorgia Meloni sia nominata premier, sembra più verosimile un incarico alla Difesa per Guido Crosetto.

“Sarà una squadra snella, al massimo ci saranno venti ministri”, dice al Corriere della Sera Vincenzo Spadafora, braccio destro di Di Maio. “Ci saranno ministeri senza portafoglio per realizzare temi centrali, proposti in campagna elettorale”. Esempi? Flat tax e reddito di cittadinanza, ma pure il conflitto di interessi.

Poi c’è la questione cara a Salvini: l’immigrazione clandestina: “Riteniamo che la gestione dei flussi, l’accoglienza, le responsabilità e gli oneri debbano essere condivisi equamente tra gli Stati Ue in base a parametri oggettivi e quantificabili. Vogliamo riformare con i nostri partner europei il regolamento di Dublino e sottoscrivere accordi bilaterali per i rimpatri”.

Aggiornato il 11 maggio 2018 alle ore 12:07