
Si intravede una luce in fondo al tunnel. Il governo gialloverde, quello di Lega e Movimento 5 Stelle, è a un passo. Ma l’attenzione di media e società resta alto. L’attesa presa di posizione di Silvio Berlusconi arriva con una nota intorno alle 21 di ieri sera.
“Forza Italia non porrà veti o pregiudiziali a un governo Cinquestelle-Lega, ma certamente non potrà votare la fiducia”, fa sapere il cavaliere. Cade così, dopo 66 giorni, il principale ostacolo che si frappone alla nascita di un governo politico dalle trattative tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Ai due leader il Quirinale ha concesso altro tempo, spostando a venerdì la presentazione del governo neutrale annunciato da Sergio Mattarella. Il primo, inaspettato, cambio di scena arriva in mattinata, quando tra i due leader si incrociano espliciti segnali di apertura. “Ci provo fino all'ultimo”, promette il leader del Carroccio, poco prima che Luigi Di Maio pronunciasse parole di non belligeranza nei confronti di Silvio Berlusconi: “Nessun veto su Berlusconi, è una volontà di dialogare con la Lega. Punto”.
Poi l’incontro a cui ne seguiranno altri, suggellato dalla richiesta congiunta di chiedere tempo al Quirinale prima che il presidente affidi l’incarico al premier tecnico. Il via libera dal leader azzurro arriva in serata. “Il governo Lega-M5S non segna la fine dell’alleanza di centrodestra”, precisa Berlusconi. “Se un’altra forza politica della coalizione ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con il M5s, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali” ma, aggiunge, “non potremo certamente votare la fiducia. Di più a noi non si può chiedere”.
Aggiornato il 10 maggio 2018 alle ore 12:44