Sedersi sulla sponda del fiume

Sedersi sulla sponda del fiume e attendere l’eventuale cadavere di nemici politici. E di alleati infidi che tendono da anni a fargli le scarpe e a fagocitare il suo stesso elettorato. Silvio Berlusconi sta facendo la cosa giusta. Nel non dare pretesti a chi vuole questo governo “da incubo”, Cinque Stelle-Salvini. E che un domani sarebbe pronto a rimproverargli l’ennesimo governo di tutti e di nessuno malpensato – in verità – dal Colle più alto. Quindi, tutto sommato, l’opzione giusta è quella del “volevi la biciletta e adesso pedala!”.

Perché due saranno i risultati possibili: la cosa funziona e Berlusconi avrà la riconoscenza come statista che non esita a prendersi insulti e contumelie pur di fare il bene del Paese. Ovvero la cosa non funziona (e forse non può funzionare) e allora i voti andati a Salvini pian piano torneranno. I due giovani e presuntuosi vincitori di Pirro di queste elezioni del 4 marzo 2018  meritano di essere messi alla prova. Per lo meno perché gli italiani, questo popolo bue che pretende di avere sempre ragione, possano constatare che fine si fa quando, come si dice a Napoli, si mette “A fessa è gghiuta 'mmano a 'e criature”.

E se il populismo e il sovranismo sono un’ideologia duplice e pericolosa, anche questo manlevare gli elettori dalle conseguenze di loro scelte eventualmente idiote è una forma diseducativa di comunicazione da parte della classe dirigente. Inoltre il Cavaliere ha un’arma letale nelle proprie mani con cui testare subito la pasta di cui sarà fatto il futuro governo giallo verde: la giustizia. Cominci a proporre l’immediata approvazione del decreto legislativo sul riordinamento del sistema penitenziario, che forse è l’unica cosa che si salva dell’azione di governo da due anni a questa parte. Una cosa per cui si sono battuti tutti, dai radicali di Rita Bernardini, Maurizio Turco e Sergio D’Elia, ai tantissimi magistrati che non la pensano come Davigo per finire all’Unione delle camere penali. “Qui si parrà la nobilitate” – se ne hanno – di nemici politici e alleati infidi. Hic Rhodus, hic salta.

Aggiornato il 10 maggio 2018 alle ore 18:25