
Continua la folle danza del governo. Il Movimento 5 Stelle chiede un governo politico o il voto. Lo dice Luigi Di Maio subito dopo il colloquio con Mattarella al Quirinale, nell’ultimo giro di consultazioni avviato dal presidente della Repubblica.
“Ho detto chiaramente, ma la Lega lo sapeva già, che sono disponibile a scegliere un premier terzo con Salvini, su un programma. Sono condizioni che ho posto ieri. Io non sono mai stato l’impedimento a firmare il contratto di governo”. “Cosa succederà non lo so - prosegue Di Maio - capiremo cosa farà la Lega, il centrodestra.
Il M5S oltre questo schema non può andare e quindi al di là delle valutazioni che farà il presidente della Repubblica io mi sento di dire che non siamo disponibili a votare la fiducia a governi tecnici. È per scongiurare un altro 2011 che abbiamo provato in tutte le forme a dare un governo politico a questo paese.
È ancora possibile, ma se non dovessero esserci le condizioni allora per noi si deve tornare al voto, che sarà un ballottaggio”. E Di Maio è convinto che il ballottaggio sarà tra il M5S e la Lega. “Noi abbiamo usato il contratto di governo per proporre temi a due forze politiche: prima alla Lega perché era l’altro vincitore, ci sono stati 50 giorni di discussioni e dialogo ma dove si chiedeva di mantenere la coalizione di centrodestra.
Dopo 50 giorni abbiamo capito che in quel momento si era aperto uno spiraglio nel Pd, a detta del segretario reggente. Ci è costata di più per vari motivi, molti dentro il Movimento stanno facendo opposizione, c’erano molte criticità, e poi dialogo è stato sbarrato da un’intervista tv. Il M5S oltre questo schema di contratto non può andare”.
Aggiornato il 07 maggio 2018 alle ore 13:02