
Nessun colpo di scena. Chi si aspettava una spaccatura nella compagine dem non è stato accontentato. Nessuna scissione. Si chiude con una tregua la direzione Pd. Ma non si sa quanto potrà durare.
Alle 20 di ieri la relazione conclusiva del segretario reggente, Maurizio Martina, è stata votata all’unanimità dai membri della direzione. L’intesa di compromesso è stata trovata sull’accantonamento dei diversi ordini del giorno: da una parte quello dei renziani, dall’altra quello della sinistra interna.
Cosa è stato deciso sul fronte consultazioni è presto detto: chiusura verso il M5s e il centrodestra, stop agli odi all’interno del Pd e un rischio non più velato di ritorno alle urne. Questi sono i passaggi chiave del discorso di Martina. E poi la promessa di un impegno a sostegno dell’operato del presidente Mattarella. Nella relazione conclusiva c’è anche il passaggio sul mandato pieno al segretario reggente fino all’assemblea, ma resta il nodo della data che non è ancora stata decisa.
Paolo Gentiloni prova a valorizzare lo sforzo unitario: “Più forza al Pd per affrontare i passaggi difficili delle prossime settimane”, commenta alla fine con un tweet. Oltre alla chiusura verso M5s e centrodestra da Martina arriva un appello all’unità: “Basta odi tra di noi”, afferma. Poi formula una richiesta all’assemblea: “Chiedo alla direzione di rinnovarmi la fiducia a proseguire il mandato fino all’assemblea nazionale. Non chiedo sostegni di facciata ma un passo consapevole”.
Nel discorso del reggente anche una frecciata rivolta all’ex segretario: “Ma secondo voi Salvini e Di Maio possono essere padri costituenti con noi?”. Una frase che liquida la proposta di governo di tutti per le riforme istituzionali lanciata da Renzi a Che Tempo Che Fa. Parole accolte dalle risate in Direzione.
Già, perché quello di ieri è anche il giorno della tregua. Prima della riunione si è assistito a un incontro tra lo stesso Martina e l’area renziana. Probabilmente con la firma preliminare di un accordo. La prova è scritta nelle parole dei renziani subito dopo la relazione: “Bene Martina, fiducia fino all’assemblea”.
Aggiornato il 04 maggio 2018 alle ore 12:23