Di Maio: “Torniamo subito al voto”

È un gioco delle parti. Una partita in surplace di chi non è pronto all’atto supremo di responsabilità. A due mesi dal 4 marzo, giorno delle elezioni politiche, non si riesce a trovare una quadra al governo.

Il Movimento 5 Stelle stronca ogni possibilità di accordo con le altre forze politiche. “Questi governi tecnici, di tregua, di transizione, del presidente sono fatti per tirare a campare, preferisco andare a votare”. Così a Radio Anch’Io il capogruppo al Senato del M5S, Danilo Toninelli. “Se è un governo tanto per fare e tirare a campare con dentro Renzi e Berlusconi non so cosa direbbero i cittadini fuori. Non permetteremo di continuare a distruggere il Paese”. “No a Mattarella e voto subito?”, chiede Giorgio Zanchini.

“Esatto”, risponde Toninelli. “Bisogna andare a votare adesso per non protrarre la crisi del Paese e per avere un governo che faccia le cose, non la legge elettorale e le riforme istituzionali. Salvini ha fatto il Porcellum (la precedente legge elettorale, ndr), Renzi è stato già bocciato clamorosamente al referendum istituzionale. È un ballottaggio tra noi e non so chi altro. Dateci la possibilità di andare a governare”, replica Toninelli.

Intanto interviene anche il capo politico del M5S, Luigi Di Maio. “Non esiste tregua per i traditori del popolo, questo deve essere chiaro. Ma non per il presidente che è stato fin troppo paziente. Avevano l’opportunità”. Di Maio conversa con i cronisti in Transatlantico su possibili scenari di governo.

“Se il governo di tregua nasce - aggiunge poi - è perché Salvini si è alleato con il Pd. Al voto il prima possibile - auspica - anche il 24 giugno. Abbiamo studiato che si può fare”. Ma a distanza arriva la posizione Pd favorevole a un governo di tregua per voce di Ettore Rosato.

“Noi abbiamo dato disponibilità al dialogo con tutte le forze politiche, ma con dei paletti: No a Di Maio o Salvini premier. Un governo di tregua proposto dal presidente della Repubblica avrebbe il nostro sostegno. Certamente Paolo Gentiloni ha tutte le carte in regola per essere un rappresentante del Pd come possibile premier. Lavoro che sta facendo bene”.

Aggiornato il 04 maggio 2018 alle ore 12:27