
Continua il valzer delle consultazioni. All’orizzonte si vede un possibile accordo, ma c’è ancora molto da fare. “C'è dialogo tra Pd e M5S, il mio mandato si chiude con esito positivo”. Roberto Fico parla dopo aver riferito al Quirinale. Per tirare le somme bisognerà però attendere il 3 maggio quando si terrà la direzione del Pd in cui i dem saranno chiamati a decidere se aprire o meno ai pentastellati.
“Passi avanti, ma anche differenze”, ha precisato il dialogante Maurizio Martina. Fredde le prime reazioni dei renziani. Infatti per gli uomini vicini all’ex premier l’appuntamento del 3 maggio, a meno di sorprese, sembrerebbe avere un esito scontato. Matteo Renzi sulla carta ha la maggioranza ed è pronto a chiudere il “forno” con i 5 stelle.
Nessuna intesa, è il mantra che ripetono i parlamentari vicini all’ex segretario del Pd che, conti alla mano, evidenziano come un eventuale governo tra i due partiti al Senato avrebbe a disposizione 161 voti, la maggioranza assoluta sul filo. Luigi Di Maio intanto va nuovamente allo scontro con Silvio Berlusconi: “Usa le sue tv contro gli avversari politici, basta minacce a Salvini. Bisogna metter mano a questo continuo conflitto di interesse”.
E sembra anche rompere definitivamente con il leader leghista: “Dopo 50 giorni il forno della Lega è chiuso, noi abbiamo una dignità”, ha detto aprendo l’assemblea congiunta dei parlamentari. Le sue parole, viene riferito, sono state accolte dall’applauso dei deputati e dei senatori 5 Stelle.
“Abbiamo provato in tutti i modi a dialogare con la Lega. L’unico problema che avevamo è con colui che ci definisce come Hitler”, ha detto ancora riferendosi, senza citarlo, a Berlusconi.
Aggiornato il 27 aprile 2018 alle ore 12:50