Da prima che si votasse avevano iniziato a prepararci che sarebbe finita in stallo e che ci sarebbe voluto tanto tempo per trovare una soluzione di maggioranza.
Ora, tralasciando la scaramanzia, che pure in questo caso qualche dubbio lo offre, il problema è proprio il tempo che non c’è. Sbagliato dunque suggestionare gli elettori prima del voto e sbagliato ancora di più insistere in queste settimane di impasse nel fare finta di niente con l’esempio di Germania e Spagna. A parte che la situazione in Germania non è paragonabile alla nostra, ma l’Italia già nell’ultimo “anno Gentiloni” aveva perso tempo inutilmente. Infatti, l’Esecutivo che ha condotto al voto non ha né migliorato né affrontato quei nodi che strozzano il Paese. Parliamo di fiscalità, di burocrazia, di Mezzogiorno e occupazione, senza dimenticare che il pur lodevole impegno di Marco Minniti sull’immigrazione ha solo tamponato l’emergenza sbarchi. Non vi è dubbio, infatti, che senza una nuova legge sull’accoglienza e sui flussi migratori il caos resterà dietro l’angolo. Per farla breve, l’Italia non può permettersi né di aspettare che il teatrino fra le forze politiche per trovare una maggioranza si risolva, né che si punti a una soluzione posticcia.
Quindi, piuttosto che continuare nello stallo o puntare a governi raccogliticci la “responsabilità” dovrebbe imporre una modifica della legge elettorale e poi nuove elezioni. Del resto solo così si potrebbe arrivare a una maggioranza certa e coesa quale che fosse, come solo così si avrebbe di fronte un’intera legislatura per fare e governare. Ogni altra ipotesi, comprese quelle che ogni giorno si leggono negli annunci degli uni e degli altri schieramenti, sarebbe pericolosa. Impensabile che si cerchi di far passare per vicine le politiche dei grillini con quelle del centrodestra così come quelle dei Dem con i pentastellati; una mescolanza condurrebbe a un papocchio rischioso.
Ecco perché con tutta probabilità Sergio Mattarella romperà gli indugi per mettere in piedi un Esecutivo con l’unico scopo di una nuova legge elettorale e poi il voto entro qualche mese. Del resto sia i mercati sia le scadenze europee e sia l’esplosione del conflitto siriano, con le conseguenti tensioni internazionali, impongono una fetta che non può disattendersi. Dunque bisogna far presto per dimostrare agli italiani quella responsabilità che fino ad ora è mancata clamorosamente.
Aggiornato il 17 aprile 2018 alle ore 16:16