Ostia & Sicilia: centrodestra col vento in poppa

Domenica scorsa è arrivato il segnale che tutti noi sentivamo nell’aria, e per il quale ci siamo spesi in lungo e in largo sul territorio dando voce agli italiani e allo loro esigenze e denunce. Il voto del 5 novembre segnerà il rilancio di tutti coloro che si sono stancati di essere presi in giro dalla sinistra di governo che va contro gli interessi del popolo, e dall’improvvisazione populista del Movimento 5 Stelle incapace di amministrare.

In Sicilia il grande risultato di Nello Musumeci non meraviglia, semmai conferma quello che era il nostro pensiero: una persona competente, capace e onesta riceve il riconoscimento del popolo. E se supportata da un programma serio e condiviso, allora vince. Fratelli d’Italia per primo ha puntato su di lui, uomo con una specchiata storia di destra, amministratore capace, persona di cultura e identità. Una certezza. Gli altri partiti della coalizione hanno colto le stesse caratteristiche, e la vittoria è subito diventata possibile. Anzi bellissima, come recitava lo slogan di Musumeci. L’Isola veniva dal dramma della legislatura Crocetta e dai suoi sfaceli, i grillini che avrebbero potuto trovare terreno fertile nella delusione dei siciliani fortunatamente sono stati arginati dalla buona politica, quella di un centrodestra che ha saputo attirare a sé la fiducia di una popolazione stanca delle bugie della sinistra, lì dove più di ogni altro posto in Italia le politiche del Partito Democratico hanno avuto le maggiori ripercussioni negative. Penso alle decisioni per il rilancio dell’occupazione e dell’economia, e ai provvedimenti per sanità e infrastrutture. Ma soprattutto penso agli sbarchi e al business dell’immigrazione che sulle coste siciliane fa gli affari più floridi. Così mentre Paolo Gentiloni, Matteo Renzi e compagni continuano a vaneggiare di Ius soli, il popolo ha dato la risposta migliore: ha cancellato la sinistra e ha scelto chi mette l’Italia e gli italiani al primo posto.

Nello stesso giorno a Roma si votava per l’elezione del presidente del Municipio X. Il territorio è uno dei più vasti della Capitale, va dal litorale di Ostia all’entroterra, a ridosso dell’Eur. Un bacino di 250mila persone che hanno dovuto subire l’onta del commissariamento per mafia in seguito al processo “Mondo di Mezzo”, che ha visto finire in carcere l’ex presidente Andrea Tassone, del Partito Democratico.

L’esito delle urne ha restituito il ballottaggio tra Monica Picca (FdI) e sostenuta da tutto il centrodestra, e la candidata del Movimento 5 Stelle. Un doppio round che ora dovremo giocare con ancora maggiore convinzione il prossimo 19 novembre. Monica è una donna forte e di valore, che merita l’opportunità di guidare questo Municipio. Proviene dal territorio, conosce bene questa realtà, le sue problematiche e sa su cosa puntare per rilanciare un territorio dalle enormi potenzialità economiche, culturali, turistiche e ricettive. Sono convinto che quando si tratterà di scegliere tra due soli candidati, i cittadini del Decimo voteranno per la persona più credibile e capace, e per la compagine di maggior affidabilità: il centrodestra.

D’altronde, con la performance amministrativa della sindaca Virginia Raggi e degli altri presidenti di municipi grillini, il M5S ha già perso 13 punti percentuali rispetto al passato e avrebbe invece dovuto crescere visto che di solito è l’entusiasmo a guidare il primo anno di mandato di un sindaco. Un crollo evidente sintomo dello sconforto dei cittadini per l’azione di governo pentastellata. Nel Decimo come in Sicilia, si registra il tracollo del Pd e della sinistra, praticamente dispersa. E anche qui come nell’Isola, il dato dell’astensionismo segna ancora numeri impressionanti. I cittadini devono ritrovare la voglia di dare fiducia alla politica. Questo può avvenire solo attraverso programmi e coalizioni chiare, persone specchiate, capaci e serie. Con Nello Musumeci abbiamo vinto. Succederà lo stesso con Monica Picca. E con il vento in poppa, dalle coste della Sicilia e del litorale romano il centrodestra riconquisterà il governo del Lazio e dell’Italia nel 2018.

(*) Consigliere regionale del Lazio e membro dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia

Aggiornato il 08 novembre 2017 alle ore 12:09