Dalla Sicilia una svolta

Stavolta è il Sud che decide, il Sud più Sud e più bello del mondo: la Sicilia.

Chi dice, infatti, che il voto dell’Isola non ha una valenza nazionale mente sapendo di mentire. Vincere in Sicilia significa restituirla al futuro, spazzare via anni di sprechi, trascuratezze e malgoverno, significa bocciare definitivamente Partito Democratico, alfaniani e centrosinistra.

Ecco perché l’auspicabile vittoria del centrodestra unito farà da traino e da esempio in tutto il Paese. Qui non si tratta di sconfiggere solo le larghe intese e gli inciuci, si tratta di offrire ai cittadini la certezza che il loro voto sarà rispettato davvero. Per questo serve la coesione e l’unità, serve in Sicilia e serve in tutta Italia, il centrodestra solo così può vincere e cambiare l’orizzonte.

Ecco perché da lunedì 6 novembre checché se ne dica nulla sarà più come prima e la legislatura Letta, Renzi, Gentiloni nei fatti sarà sbriciolata. Siamo convinti che sarà proprio il popolo siciliano a indicare quel percorso di coesione che in troppi hanno cercato e cercano di evitare a favore delle larghe intese. Del resto, immaginare un Governo assieme a chi in cinque anni ha sprecato e dissipato tutte le occasioni è una scriteriatezza in termini.

Ecco perché il centrodestra dovrà partire e ripartire dalla Sicilia, una terra troppo grande e troppo bella per essere trascurata e abbandonata. Un ultimo sforzo, un ultimo slancio, un ultimo impeto di riscatto e di rinascita e da lunedì 6 novembre se ne riparla!

Aggiornato il 04 novembre 2017 alle ore 11:08