
Il Decimo Municipio il prossimo 5 novembre avrà l’opportunità di chiudere con il passato e l’infamia del commissariamento per mafia, voltando finalmente pagina e guardando al futuro senza più quel fardello che ingiustamente è ricaduto su ogni cittadino del territorio. Il voto che gli abitanti saranno chiamati ad esprimere rappresenta un appuntamento democratico importante e fortemente caratterizzato dal punto di vista simbolico.
I circa 300mila abitanti del Litorale e dell’entroterra ad ovest della città di Roma potranno finalmente scegliere da chi essere governati, segnando un momento fondamentale e politicamente interessante. È, questo, il primo appuntamento elettorale romano dopo la tornata del 2016 vinta dal Movimento 5 Stelle, e alla quale il Municipio X, per via del commissariamento, non ha potuto partecipare. È un test di tutto rilievo, perché giunge a quasi un anno e mezzo di distanza dall’elezione di Virginia Raggi e della maggioranza pentastellata in Campidoglio. Qualcuno potrebbe eccepire che i disastri pentastellati qui si sono sentiti di meno perché in X Municipio non c’è una presidenza municipale grillina. Di conseguenza il territorio è meno interessato da certe influenze, dai risultati pessimi che soffiano dal centro della Capitale verso il Litorale. Niente di più sbagliato.
E i motivi sono molteplici. Da una parte, ogni scelta che viene presa dalla sindaca Raggi per definizione riguarda tutto il territorio amministrato, tanto che alla sua elezione hanno concorso anche i cittadini del X Municipio che potevano votare il sindaco della Capitale. Non c’è alcuna distinzione tra Municipi con presidenti e Consigli eletti, e Municipi “vacanti”. In secondo luogo, poi, c’è la prova regina che delle scelte dell’amministrazione grillina pagano soprattutto i cittadini del Decimo. Infatti, proprio la Raggi alcuni mesi fa aveva creato la Delegata del litorale, selezionando e nominando una figura che facesse da raccordo tra l’amministrazione e il commissario prefettizio Vulpiani. Una nomina da oltre 40mila euro l’anno che non ha lasciato tracce evidenti della sua presenza, se non nelle casse capitoline. Quella delegata, ovviamente, era l’attuale candidata alla presidenza municipale per il Movimento 5 Stelle, Giuliana Di Pillo.
E poi c’è il Partito Democratico. Protagonista in negativo della recente storia romana, viste la tragicomica vicenda dell’ex sindaco Marino ma, soprattutto, la nefasta presidenza di Andrea Tassone in questo territorio, eletto dopo aver preso il 42,80 per cento al primo turno delle elezioni 2013, e ben il 64,65 per cento al ballottaggio. Percentuali quasi bolsceviche. Arrestato poi nell’ambito del processo “Mondo di Mezzo”, meglio noto come “Mafia Capitale” (che abbiamo scoperto non essere mafia), e tra i responsabili del commissariamento del Municipio. Commissariamento, onta e ignominia che si devono però soprattutto all’attuale segretario Pd ed allora premier Matteo Renzi di comune accordo con il ministro degli Interni di quel tempo, Angelino Alfano, che ha poi ingiustificatamente prolungato questa situazione fino ad oggi. Ostia e il X Municipio sono stati individuati come capro espiatorio di un intero sistema, scelti a tavolino e per convenienza come base di una narrazione di comodo che è poi diventato un brand con docufiction, libri, film, serie televisive. E a rimetterci, però, sono stati sempre i cittadini, senza più quei punti di riferimento che la buona Politica dovrebbe invece rappresentare, e lasciati in balìa degli eventi.
C’è solo un’alternativa per ripartire e rilanciare un territorio da cui iniziare un nuovo corso. Questa alternativa è il centrodestra unito che ha trovato in Monica Picca, storica esponente di Fratelli d’Italia e del territorio, la sua sintesi migliore. I cittadini del X Municipio non hanno alternativa questa volta. La sinistra li ha portati al disonore del commissariamento mafioso. La sindaca Raggi li ha dimenticati, facendo finta di ricordarsi di questo territorio solo quando la meravigliosa pineta che aveva promesso di tutelare e salvaguardare è invece andata in fiamme. Il centrodestra saprà restituire agli abitanti del Decimo l’orgoglio di far parte di un’area che in sé ha tutte le potenzialità per imporsi come punto di riferimento di buongoverno. Mare, verde e città. Un unico tessuto urbano per guardare al domani con orgoglio.
(*) Consigliere regionale del Lazio e membro dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia
Aggiornato il 26 ottobre 2017 alle ore 21:44