
“Guardo con interesse, rispetto e disponibilità alla discussione aperta dai referendum sul tema dell’autonomia. Sono disposto a fare dei passi in avanti”.
Lo ha detto ieri il Presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, a Marghera, avvertendo però: “Non abbiamo bisogno di ulteriori lacerazioni sociali ma bisogna ricucire le lacerazioni che la crisi ha provocato”. “Il Governo è pronto a un confronto di merito con le Regioni su queste funzioni - ha detto Gentiloni - per avere Regioni più efficienti. E questo è possibile anzi è probabile”. Il Premier si è detto pronto a portare avanti una discussione “nei limiti fissati dalle leggi e dalla Costituzione”. “Si discute di come far funzionare meglio l’Italia - ha puntualizzato - e non dell’Italia. Il Governo su questo ha la massima apertura ed è aperto al confronto”.
Intanto il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha fatto sapere di puntare ad andare al confronto con Palazzo Chigi sui temi del referendum sull’autonomia nel giro di “due, tre settimane”, costruendo “in squadra” un progetto dettagliato per la Regione. “Noi partiamo oggi in Consiglio regionale con la nostra strada, che è quella di dare attuazione a una risoluzione, perché questo dice il nostro quesito referendario e siamo vincolati a quello e intendo rispettarlo” ha detto a margine dell’inaugurazione di Smau, a Fieramilanocity”.
“Entro un mese saremo pronti ad aprire la trattativa con il Governo sull’autonomia e le maggiori competenze - ha aggiunto il governatore del Veneto, Luca Zaia - già domani (oggi, ndr) sarò in Consiglio regionale per illustrare l’esito del referendum di domenica e presentare il disegno di legge che definisce le 23 materie in cui si sostanzia l’autonomia. Aggiungeremo la richiesta dello Statuto speciale che non è una provocazione, ma una rivendicazione dei veneti ormai da tempo e che ogni Regione è autorizzata a chiedere attraverso un ddl di modifica costituzionale”.
Aggiornato il 25 ottobre 2017 alle ore 09:52