Brunetta: “Legge di Bilancio? Una manovra da oltre 40 miliardi”

"Per la prossima Legge di Bilancio, il conto per il Governo Gentiloni è già particolarmente salato: oltre 40 miliardi di euro da trovare per la metà di Ottobre, termine entro il quale la manovra dovrà essere inviata a Bruxelles per le valutazioni della Commissione". Lo afferma Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. "A conti fatti - aggiunge - la composizione prevede circa 17 miliardi per disinnescare le clausole di salvaguardia relative all'aumento dell'Iva a partire dal gennaio 2018; 12-14 miliardi per correggere di 0,9 punti il deficit tendenziale, sempre per il 2018; 1,3 miliardi per il rinnovo dei contratti ai dipendenti pubblici, la cui trattativa è tutta in salita; 2-4 miliardi per la promessa (tra l'altro sbagliata) della decontribuzione temporanea per i giovani e il bonus di 40 euro per i pensionati; 2 miliardi per le spese indifferibili; 2 miliardi per l'annunciato taglio del cuneo fiscale; 1,5 miliardi per le misure di contrasto alla povertà; 2 miliardi per altri interventi di diversa natura. Totale, oltre 40 miliardi, appunto".

"Dove troverà tutte queste risorse l'esecutivo? - si chiede Brunetta - Finora non ci è dato saperlo, perché a fronte della lunga lista della spesa presentata al ministro Padoan dagli illustri esponenti del Partito Democratico, il Ministero dell'Economia non ha ancora reso note le coperture per finanziare le misure, ammesso che queste risorse ci siano. Dal momento che, invece, non ci sono, la speranza del Governo è quella di poter ottenere dalla Commissione Europea il nulla osta per effettuare anche quest'anno una manovra in deficit. Ma questa, se accordata, andrebbe ad allontanare nuovamente l'obiettivo del pareggio strutturale di bilancio e farebbe lievitare ulteriormente il debito pubblico italiano. Come se non fosse già a livelli record. Un eventuale sconto sulla correzione del rapporto deficit/Pil di meno di 0,9 punti sarebbe, infine, comunque un segnale negativo ai mercati finanziari in quanto conferma del fatto che i conti pubblici italiani sono sul sentiero sbagliato".

Aggiornato il 29 agosto 2017 alle ore 14:23