Landini entra nella segreteria confederale della Cgil

“Ora finisca la storia che io voglio entrare in politica, io voglio fare il sindacalista”.

Con queste parole Maurizio Landini ha rivendicato il suo futuro nella Cgil al termine dell’assemblea generale che lo ha eletto nella segreteria confederale del sindacato. Ci sono volute due votazioni e il 95 per cento di voti a favore del leader della Fiom per superare anni di divisioni e incomprensioni e non sono mancati i colpi di scena.

Alla conclusione del primo spoglio, infatti, Landini era già stato proclamato segretario confederale ed era scattato l’applauso di rito quando ha preso la parola un esponente della minoranza “Il sindacato è un’altra cosa”, Angelo Pozzi, il quale ha sollevato un problema procedurale: Landini aveva ottenuto l’86 per cento dei voti favorevoli ma i votanti erano stati solo 214 sui 329 aventi diritto. Un numero non sufficiente a raggiungere il quorum dei due terzi previsto per la prima votazione. Il segretario generale, Susanna Camusso, che aveva presentato personalmente la candidatura di Landini, ha deciso quindi di richiamare tutti alle urne. Ecco quindi una seconda votazione che ha superato il quorum, fissato in questo caso al 50 per cento più uno degli aventi diritto con 174 votanti, 166 voti a favore, sette voti contrari e un astenuto: una maggioranza “bulgara”, del 95 per cento, superiore alle aspettative.

“E’ necessaria e forse essenziale l’unità della Cgil” ha commentato Camusso nella giornata che ha sancito il superamento di tante divisioni con la Fiom e con il suo segretario generale, culminate all’inizio del Governo Renzi e con la firma dell’accordo sulla rappresentanza sindacale. L’assemblea è stata un’occasione di distensione con diversi partecipanti che hanno persino approfittato dell’occasione per scattare dei selfie, in particolare con Landini. Al fianco del capo dei metalmeccanici durante la maratona assembleare c’era anche Francesca Re David, che venerdì 14 è attesa succedergli alla guida delle tute blu. “Oggi è una bella giornata e credo che sia un risultato importante anche per la Fiom” il ritorno di un suo segretario generale ai vertici della Cgil, ha detto Landini fissando come priorità della sua azione in Corso d’Italia “la lotta per la cancellazione del Jobs act e per ripristinare dei diritti. Il punto di fondo - ha spiegato ancora - è ricostruire l’unità del mondo del lavoro, e questo vuol dire pensare a dei cambiamenti nello stesso sindacato”.

Quanto all’esperienza di Coalizione sociale, “non è mai stata la proposta di un movimento politico”, ma aveva sempre “l’obiettivo di riunificare il mondo del lavoro che non è mai stato così frantumato e diviso e oggi non ha una rappresentanza politica”.

Aggiornato il 12 luglio 2017 alle ore 12:59