Migranti e alleanze: duello Renzi-Pisapia

“Un abisso”. Matteo Renzi cerca di riportare le distanze tra il suo Pd e la Lega Nord in materia di immigrazione, dopo le tante critiche ricevute per il post in cui rilanciava l’idea di introdurre un numero chiuso di entrate con lo slogan “aiutiamoli a casa loro”. Polemiche ancora tutte in piedi che lo stringono a tenaglia, con una destra che ironizza sul giro di valzer del segretario in materia di migranti e una sinistra che lo lavora ai fianchi sottolineando quanto Matteo si stia allontanando dai valori della sinistra.

Come dimostra il pur pacato Giuliano Pisapia, che ieri ha marcato la diversità ricordando sia gli “errori” del Governo Renzi sia come, soprattutto per la sinistra, sia un “dovere morale, giuridico e politico salvare vite”. Un duello a distanza che si consuma ancora una volta anche sulle alleanze, parola alla quale Renzi sembra allergico mentre l’ex sindaco di Milano continua a sperare. “Le forze di sinistra o di sinistra-centro hanno più punti in comune di quanto credono. Si sottolineano sempre le loro differenze, ma si pensi allo Ius soli, alle unioni civili, alla legge sul fine vita”, ha detto anche ieri continuando a tessere una tela a sinistra del Pd. Da Pisapia vengono infatti prime conferme di un programma da fare entro un anno: “Lotta alle diseguaglianze, semplificazione della burocrazia, che spesso è causa della corruzione, e contrasto all’emergenza casa”.

E poi l’ennesima puntura all’ex premier: “Non sono per la rottamazione ma per la rotazione: proporrò un limite di 2 mandati, perché la vita nelle istituzioni distacca troppo dalla realtà”.

Silenzio dalle parti di Renzi che sembra più pensare alla prossima manovra economica: “Questi dibattiti sulle alleanze ormai annoiano. Discutiamo di tasse, di lavoro, di scuola: su questo noi ci siamo e siamo pronti a imparare da altri. Se altri voglio parlare di alleanze, lo facciano pure, ma da soli”. Ma la crisi dei flussi migratori continua a dominare la scena politica e l’attenzione degli italiani. Per questo Renzi cerca di spiegare perché e quanto la sua visione sia lontana da quella di Salvini. “C’è un abisso tra noi e la Lega: noi pensiamo e abbiamo investito nella cooperazione internazionale, riteniamo fondamentale investire in Africa mentre la Lega - ha spiegato in una intervista al Tg2 - ha portato in Africa solo diamanti, noi crediamo nello Ius soli, che è un principio di civiltà, sacrosanto. Ma al tempo stesso dobbiamo smettere di far venire tutti qua, dobbiamo salvarli tutti ma non possiamo accoglierli tutti, è buon senso”.

Le difficoltà di Renzi e del Governo non sfuggono ai Cinque Stelle che irridono a Paolo Gentiloni definendo “fantozziana” la performance del premier al G20 di Amburgo. E Luigi Di Maio si prepara ad aggredire il problema all’estero: “Mercoledì andrò ad incontrare Frontex per capire se quella è una missione che sta dando un aiuto all’Italia o sta facendo gli interessi dei Paesi europei che hanno abbandonato l’Italia. E poi venerdì sarò a Ventimiglia per visitare un campo profughi”.

Aggiornato il 10 luglio 2017 alle ore 13:54