
Povera Italia, come ci hanno ridotti e come continuano a ridurci senza nemmeno provare un filo di pudore per le scelleratezze compiute. L’ovvietà che oggi si paventa, vale a dire il blocco dei porti, è la medesima per la quale, da un paio di anni, veniamo ricoperti di insulti. Ci definiscono razzisti e fascisti.
Eppure, in tanti avevamo detto e scritto che saremmo arrivati allo sbando da immigrazione e che solo una politica più ferma ci avrebbe salvati. Perché sia chiaro, la colpa di ciò che accade non è né dell’Europa come si vuol far credere, né di quelli che sfruttano i flussi migratori. Anche perché, l’Europa non esiste. Esiste la Germania, che, oltretutto, se ne è sempre infischiata dell’Italia. E, con tutta evidenza, lo ha fatto perché qualcuno lo ha consentito. Qualcuno che abbiamo scelto per inginocchiarsi al cospetto dell’Europa, anzi della Germania. Del resto, Silvio Berlusconi fu cacciato con un colpo di palazzo proprio perché non era funzionale a quel disegno di sottomissione.
L’Europa, anzi la Germania, se ne frega dei nostri problemi. Ci considera una colonia economica e un filtro demografico: punto e basta. La cancelliera Angela Merkel sa bene che l’Italia rappresenta la spugna dei flussi migratori. Lo sanno tutti, solo i nostri benpensanti fanno finta di non saperlo. Ecco perché la colpa non è dell’Europa come non è di quelli che sfruttano le nostre scelleratezze dell’accoglienza tout court. Ma cosa pensavano i radical chic, i cattocomunisti e il coro della Chiesa? Pensavano, forse, che dopo un po’ i barconi non sarebbero più arrivati? Che dall’Africa, a un certo punto, avrebbero detto: grazie, basta così? Oppure, i filosofi del pensiero di sinistra, spalleggiati da politici incapaci, pensavano di poter svuotare l’Africa per accoglierla in Italia?
Insomma, l’esito era scontato. Ed era altrettanto naturale che l’Europa ci avrebbe fatto un bel marameo. Perché in Europa operano i fessi, anzi gli ipocriti, che con il loro pensiero “superiore” hanno abboccato all’amo di un disegno scellerato intorno al dramma migratorio. Ma la realtà è che il problema dei migranti può essere risolto solo intervenendo nei paesi d’origine, usando ogni mezzo possibile. Compresa la forza, se necessario.
Parliamo ovviamente di una forza in grado di mettere pace, d’imporre la pace fra le tribù in perenne lotta, a partire da quelle libiche. Il problema può essere risolto avviando subito un piano immenso di aiuti, di sviluppo, d’interventi strutturali in quelle zone disastrate per riportarle alla dignità e alla democrazia. Altro che accoglienza a braccia aperte e senza limiti, che a nulla serve se non a incoraggiare le partenze fino a renderle oceaniche. La verità è che l’Europa, anzi la Germania, ci ha cacciati in un guaio colossale e lo ha fatto consapevolmente. Perché non poteva non sapere quello che sarebbe accaduto. Ci ha ficcati in un cul-de-sac di follia migratoria, ben sapendo che non saremmo stati in grado di gestire il problema, né di controllarlo e né di risolverlo.
Eppure, a questo punto nessuno può sapere come e quando finirà. C’è solo da augurarsi che gli italiani non perdano quel filo di pazienza residua. Che, nonostante tutto, è ancora rimasta. Speriamo.
Aggiornato il 04 luglio 2017 alle ore 12:43