
La lettera di dimissioni del dg Rai Antonio Campo Dall'Orto non è ancora arrivata e, secondo le indiscrezioni, ci vorrà ancora qualche giorno perché venga recapitata. La presidente Monica Maggioni e i consiglieri dovrebbero riceverla tra mercoledì e giovedì, per avviare le procedure di accettazione e poi di nomina del successore che, con ogni probabilità si concluderanno la prossima settimana. Il dg è pronto ad accelerare la pratica ed ha comunque dato disponibilità a tornare a Viale Mazzini per il passaggio di consegne, quando la situazione si sarà sbloccata.
Ai piani alti della politica si sta, però, cercando di prendere tempo, perché è difficile immaginare che la Rai resti fuori dalle manovre in atto e con un accordo sulla legge elettorale, anche la strada per Viale Mazzini si farebbe in discesa. La stretta sul nome a livello di governo inizierà dunque nei prossimi giorni, anche perché nel Pd restano dei distinguo sui candidati circolati finora e non si esclude che Matteo Renzi possa tirare fuori un nome a sorpresa dell'ultima ora. È chiaro, però, che la scelta è limitata non solo dalla brevità del incarico (che si chiuderebbe tra un anno), ma anche dal limite di 240 mila euro di stipendio.
Figure manageriale come Franco Bernabé, ad esempio, vengono considerate papabili solo per un mandato pieno e non per un traghettatore a termine. Le indiscrezioni continuano a privilegiare un'ipotesi interna, in grado di mettersi subito in sella all'azienda. Paolo Del Brocco ha tanti estimatori, anche se c'è chi nel Pd preferirebbe una figura esterna a Rai Cinema. Nicola Claudio, direttore della segreteria del cda Rai, piacerebbe ai consiglieri di centrodestra perché ritenuto in grado di assicurare quel pluralismo che chiedono da tempo, ma per altri sarebbe una candidatura non abbastanza forte.
Nella rosa dei candidati anche Luciano Flussi, ora a Rai Pubblicità, che potrebbe trovare un sostegno bipartisan essendosi fatto apprezzare sia durante il governo Prodi che durante il governo Berlusconi. Ma si fanno anche i nomi di Valerio Fiorespino, già responsabile Risorse umane, dell'ex dg Claudio Cappon, oltre che di Giovanni Minoli, Paolo Ruffini, Nino Rizzo Nervo. Di fronte a uno stallo, potrebbe, però, prendere piede l'ipotesi di un incarico da direttore generale a Monica Maggioni, designata alla presidenza nell'agosto 2015 con un largo accordo in Commissione di Vigilanza. In quel caso il ruolo di presidente potrebbe essere affidato a Marco Fortis, consigliere indicato dal Tesoro e già considerato in lizza negli ultimi mesi per ruoli di prestigio.
Una volta trovata l'intesa sul nome, spetterà alla presidente Maggioni convocare il cda che deve prendere atto delle dimissioni di Campo Dall'Orto e manifestare l'intendimento di nomina del nuovo dg, proponendo uno o una rosa di più nomi all'azionista. L'assemblea dei soci - che può essere convocata in via ordinaria entro 15 giorni, straordinaria entro 8 o totalitaria, con soci e sindaci, in 48 ore - formulerà poi l'intesa sul nome del successore che verrà poi portato in cda.
Aggiornato il 30 maggio 2017 alle ore 13:40