Cyberbullismo: per la legge arriva il sì della Camera

Sì definitivo dell'Aula della Camera alla legge sul contrasto dei cyberbullismo. Il testo è stato approvato a Montecitorio all'unanimità: 432 favorevoli ed una sola astensione. "Questa legge è un primo passo necessario. La dedichiamo a Carolina Picchio ed a tutte le altre vittime del cyberbullismo", ha dichiarato in Aula la presidente della Camera Laura Boldrini salutando Paolo Picchio, il padre della prima vittima del cyberbullismo, prima di indire la votazione finale sul provvedimento. Picchio seguiva i lavori dell'Assemblea di Montecitorio dalle tribune del pubblico: al suo fianco, la senatrice Elena Ferrara del Pd, "madre" della proposta di legge a Palazzo Madama e già insegnante di Carolina.

"Apprendiamo con soddisfazione che la parola cyberbullismo è appena entrata nel nostro ordinamento con la prima legge in Europa che mira a contrastare il fenomeno, adesso la vera sfida si giocherà sulla prevenzione e la sensibilizzazione", ha scritto in una nota il Presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera. "Tra le novità - si legge - viene introdotta la possibilità per il minorenne di chiedere direttamente al gestore del sito web, anche senza il coinvolgimento dei genitori, l'oscuramento o la rimozione della "cyber-aggressione". Si prevede poi una "procedura di ammonimento" rinviando alla legge anti-stalking: il "cyber-bullo" con più di quattordici anni sarà convocato dal Questore insieme a un genitore e gli affetti dell'ammonimento cesseranno solo una volta maggiorenne".

L'Unicef, però, si "rammarica che in questa circostanza non venga coinvolto il Pubblico Ministero Minorile, una figura ampiamente formata sul fenomeno e senz'altro più adatta ad interloquire con un minorenne". "Per l'aspetto preventivo, la legge sancisce l'istituzione entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore di un Tavolo tecnico interministeriale presso la Presidenza del Consiglio con il compito di coordinare i vari interventi e di mettere a punto un Piano integrato contro il bullismo via web. La nuova norma stanzia circa 200mila euro annui per le esigenze connesse allo svolgimento delle attività di formazione in ambito scolastico e territoriale finalizzate alla sicurezza dell'utilizzo della rete internet e alla prevenzione e al contrasto del cyberbullismo".

Sulla possibilità che tale cifra possa ritenersi idonea, l'Unicef "condivide i dubbi sollevati in fase di discussione in aula, specie se si considera le circa 40.000 scuole presenti sul territorio nazionale". L'Unicef è "attiva nel contrastare e prevenire il bullismo e cyberbullismo su tutti i fronti, in particolare con il progetto "Verso una scuola amica", promosso in collaborazione con il Miur ed attivo per l'ottavo anno consecutivo. Il progetto propone attività di prevenzione, di forme di esclusione e discriminazione e degli stessi episodi di bullismo attraverso un approccio fondato sui diritti dei bambini e dei ragazzi, sull'ascolto e la partecipazione. Educazione, sensibilizzazione e prevenzione rappresentano infatti per l'Unicef le azioni da intraprendere per contrastare in maniera efficace il preoccupante fenomeno".

"L'approvazione della legge contro il cyberbullismo - ha dichiarato Mara Carfagna, parlamentare di Forza Italia - è un primo piccolo passo che va nella giusta direzione per contrastare un fenomeno che si sta diffondendo con sempre maggiore virulenza tra i nostri giovani. In un'epoca in cui i nostri ragazzi a volte preferiscono la vita virtuale a quella reale, in cui insultare, minacciare e offendere da dietro uno schermo è diventato quasi normale, era nostro preciso obbligo provare, attraverso questo provvedimento, ad arginare odio e violenza, educando i nostri bambini e ragazzi al rispetto, alla tolleranza e all'inclusione".

Aggiornato il 17 maggio 2017 alle ore 16:09