Caro Roberto Saviano, adesso non esageri!

Caro Roberto Saviano, anche lei, che pure ogni tanto dice cose giuste e condivisibili, ha finito col montarsi un po’ la testa e lo diciamo con rispetto. Veda Saviano, quello che è successo a lei è accaduto a tanti altri, parliamo di uomini e di donne che ritrovandosi velocemente al centro di una grande attenzione, hanno finito col perdere il senso della misura. Ci riferiamo alla misura di se stessi, ovviamente, di quel senso del limite personale, che fa la differenza fra i personaggi davvero grandi e quelli meno.

I grandi, infatti, evitano sentenze definitive, non smettono mai di mettersi in discussione, sanno correggersi e soprattutto studiare. Pensi Saviano che Albert Einstein, negli ultimi suoi giorni, quando era ricoverato per una emorragia gastrica che gli risultò fatale, continuava a scrivere teorie. Il fisico insistendo nel suo lavoro si confidava spesso con l’infermiera che gli era stata assegnata e che lo accudì fino alla fine. Bene, questa infermiera in una specie di intervista successiva alla morte del più grande scienziato della storia, ebbe a dire: “Il Professore tutti i giorni mi chiedeva taccuini per scrivere e spesso lamentava la sua scarsa conoscenza della matematica...”. Non solo, “ma il Professore riconoscendosi questi limiti mi diceva che non poteva rinunciare a studiare ancora l’algebra, per sciogliere i tanti dubbi che lo assalivano”.

Insomma, Einstein affermando di sapere ancora poco di numeri e di formule algebriche, non solo si metteva ancora in discussione, ma testimoniava un grande esempio di modestia, caro Saviano. Tutti quelli, infatti, che stanno anni luce (a proposito di Einstein) dal proprio senso del limite, continuano a distribuire come fanno i “baci perugina”, foglietti di saggezza e d’amore.

Veda caro Saviano, l’onorevole Luigi Di Maio, insieme a tanti altri che prima e meglio di lui hanno segnalato il problema, non ha tutti i torti, anzi. Come si fa e come fa lei a non pensare che intorno a un fenomeno epocale e drammatico, dove girano miliardi a palate e poche e confuse regole, non possa esserci opacità e magari illegalità? Come fa lei caro Saviano a non porsi la domanda sul come mai navi e organizzazioni di ogni bandiera e nazione, “ del portolano” conoscano solo l’approdo italiano?

Possibile che lei non si ponga il problema che qualcosa di anomalo, rischioso e pericoloso ci sia? Infine, secondo lei, bisognerà aspettare che l’Africa sia svuotata, o che in Libia scoppi la pace e la fratellanza, oppure qualche cosa per bloccare l’invasione andrà fatta? Quale è la sua soluzione? Non ci dica intervenire con investimenti per lo sviluppo perché lo diciamo da anni ed è ovvio. Ci dica invece, anziché criticare e basta, quale soluzione proporrebbe oggi prima che sia tardi. Nell’attesa la salutiamo con rispetto e cordialità.

Aggiornato il 23 giugno 2017 alle ore 12:42