Niente scherzi e niente inciuci

L’unica condizione possibile per una federazione di centrodestra credibile è quella di “niente scherzi e niente inciuci”. Ovviamente il riferimento va soprattutto in direzione di Forza Italia, che non sembra emancipata definitivamente dalla suggestione delle larghe intese.

Sia chiaro, col proporzionale puro, come è stato detto e ridetto, è difficile che uno dei tre poli da solo vada oltre il quaranta per cento, ma questo riguarda il dopo, fermiamoci ad ora. Ora è necessario che Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi s’intendano irreversibilmente, perché alle elezioni politiche una figura come quella del candidato sindaco a Roma sarebbe letale. Dunque niente scherzi e niente inciuci, il centrodestra è il centrodestra e non si può e non si deve confondere con chi ha giocato con la fiducia degli elettori. Ci riferiamo ai tanti che in questa legislatura eletti con i voti contrari al centrosinistra hanno deciso poi di allearcisi per non dire sottomettercisi. Qui non si tratta di essere vendicativi politicamente, ma di guardare alla sensibilità degli elettori di centrodestra che non hanno mai giustificato le posizioni di Angelino Alfano and company. Oltretutto la presenza al Governo dei signori eletti a destra e finiti a sinistra non è riuscita a produrre effetti significativi, se non per se stessi. Per non parlare di Denis Verdini, il cui “ritorno”, ammesso che le vicende giudiziarie lo consentano, sarebbe devastante per il centrodestra.

Insomma, una federazione di centrodestra per essere a posto con i cittadini dovrà accogliere solo a certe condizioni e certi impegni incontrovertibili. Del resto gli elettori sono stufi di quei personaggi che utilizzano la scusa del “centro” per mettere il trattino ora a sinistra, ora a destra. Non può essere un trattino, infatti, a sancire la differenza fra chi guarda a Luigi Einaudi e chi a Palmiro Togliatti. Il senso dell’identità politica, almeno quello di area di appartenenza, oggi più che mai diventa dirimente per l’elettore.

Dunque il centrodestra può farcela, può raggiungere risultati prevalenti, ma alla condizione unica che non faccia scherzi e soprattutto inciuci. Poi si vedrà a urne chiuse quello che il risultato indicherà. Del resto un’eventuale grande coalizione non può nascere ex ante, ma solo e sempre ex post.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:44