
La dichiarazione del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Angelo Bagnasco - che non esistono guerre di religione e che le guerre sono volute e scatenate dai fabbricanti di armi - ricalca quelle che, più di un secolo fa, erano, più che le teorie, le sparate polemiche della sinistra considerata “eversiva”.
Che le guerre di religione, abbiano, in verità, assai poco a che vedere con la religione è concezione essenzialmente laica, anzi, anticlericale, che ha come completamento quella secondo cui le religioni servono a coprire e giustificare le peggiori malefatte degli uomini. Ma, si pensi quel che si vuole delle religioni, è indiscutibile che la gente accorsa al grido di Pietro l’eremita “Dio lo vuole” ad affrontare un viaggio verso l’ignoto ed a farsi massacrare dalle pestilenze e dalle scimitarre di altri invasati, era mossa da più o meno concepibili convincimenti religiosi e non dalle esortazioni dei fabbricanti di spade, elmi, archi e frecce. Ciò è difficilmente contestabile.
Che potenti fabbricanti di armi soffino sul fuoco dell’intolleranza religiosa, come ieri sul contrasto delle ideologie o sugli odi nazionalistici, non fa sì che questo ammazzarsi dei popoli, su cui essi guadagnano possa essere scambiato con la guerra tra marche di cannone e fucili. D’altro canto ci si dovrebbe aspettare qualche proposizione meno rozza ed approssimativa, almeno dal presidente della Cei, dal Papa, dai cardinali, di fronte al fatto storicamente indiscutibile che i loro predecessori bandirono esplicitamente guerre in nome della religione. E i Papi guerrieri e guerrafondai, che scomunicavano imperatori che, invece di andare ad ammazzare ebrei, musulmani e cristiani in Gerusalemme, venivano a patti con Saladino per aprire la “Terra Santa” ai pellegrini cristiani, erano, correggetemi se sbaglio, “infallibili” almeno quanto lo è Papa Francesco.
Questa storia della Cei che si allinea sulla posizione più becera del materialismo e dell’economismo anarchico-socialista per “spiegare” guerre e terrorismo (cioè per coprire la verità) ha però del grottesco e del comico. La dichiarazione di Bagnasco è arrivata poco prima della strage di Berlino col nuovo metodo del camion-ariete contro la folla. Che “dietro il terrorismo” ci siano ora i fabbricanti di camion?
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:50