
L’Islam è antimoderno? Ruba i tir per uccidere, ma non li produce. Nelle scuole islamiche si impara a memoria e in arabo il Corano, ma non il testo sui Diritti universali dell’Uomo. Il sottosuolo mediorientale è depositario da parecchie ere geologiche di un mare di petrolio, ma non un solo nativo ha mai saputo che cosa farne, finché non giunsero gli “infedeli” a portare in dono ai suoi abitanti, dediti ai mestieri più antichi del mondo, gli immensi frutti e ricchezze derivanti dallo sfruttamento tecnologico dell’oro nero. Quella immensa manna è da allora beneficio di pochi che, opprimendo e lasciando nella miseria i loro popoli, ne dilapidano le incredibili fortune per l’acquisto di armi e di tecnologia, frutto di brevetti pensati e sviluppati in questa parte del mondo.
La lista sarebbe lunga. Molto lunga. Per dire semplicemente che non si tratta di una guerra di civiltà o di religione. Bensì della battaglia del Vento contro la Montagna; del dinamismo contro il più integrale, retrivo e dogmatico immobilismo che non intende rescindere il suo legame indissolubile con un testo sacro rivelato 1400 anni fa, che è regola di stato e fonte di parola divina, eterna e immodificabile.
Questo, se vogliamo, è il peccato originale che affligge tutti e tre i Popoli del Libro. I Dieci Comandamenti e i Profeti della Bibbia per gli ebrei; il Vangelo del Nuovo Testamento per i cristiani; il Corano, infine, per i musulmani. Citati in ordine cronologico di apparizione nelle coscienze degli uomini. L’odio degli integralisti viene dall’invincibilità dimostrata dagli eredi dei crociati, capaci di costruire benessere sfruttando le proprie doti d’intelligenza, senza attendersi miracolosi doni dal cielo. Molto interessante è il carattere regressivo nei confronti della modernità che vediamo all’opera nel passaggio tra le prime generazioni di immigrati musulmani (provenienti per lo più dalle ex colonie) e quelle successive di figli e nipoti. Le prime che hanno seguito il Vento per migliorare la propria condizione economica; le seconde che hanno riscoperto la Montagna della verità rivelata per occultare i propri fallimenti. In questo aiutate dall’assoluta assenza di assertività da parte di un Occidente che non vuole, non sa e non può più rivendicare il valori che l’hanno reso grande.
Il paradosso è che contro questo rifiuto di massa (i giovani islamici occidentalizzati riscoprono la jihad come strumento identitario profondo, potente e affilato come la scimitarra di Saladino), un Occidente imbelle oppone un incredibile perdonismo e la sistematica colpevolizzazione di se stesso. “Loro” riscoprono il Padre escatologico e collettivo mentre noi, di fronte ai nostri nemici dichiarati - in quanto ai loro occhi siamo infedeli e depravati - accettiamo di rimanere orfani di tutto, perfino della nostra madre Libertà.
Mi scuso per la mia sociologia un po’ approssimativa... Veniamo al terrorismo islamico e derivati. Molti si chiedono: perché l’Italia (per ora!) sembra immunizzata? Grazie a una solida rete informativa delle forze di polizia e degli apparati di contrasto, in generale? Certamente, ma non solo. Quale è, oggi, il canale privilegiato per l’esportazione massiva dei jihadisti, senza che costoro vengano scoperti e neutralizzati dal superpotere militare dell’Occidente? L’immigrazione, senz’altro. Questa è l’arma letale dell’Islam, fin da quando i nostri principali alfieri (si fa per dire...) ebbero la pessima idea di esportare con le armi le regole del gioco democratico nella terra di Maometto, foraggiando poi la peggior specie di adoratori della Montagna per aiutarli a smantellare con la violenza i loro regimi autocratici, che impedivano al genio malvagio del fondamentalismo di uscire dalla lampada di Aladino.
Ma qui in Italia c’è un altro contropotere occulto e invasivo che impedisce stragi sul modello del Bataclan, Nizza, Berlino, Bruxelles, Turchia, ecc.. Si chiama “Mafia”. Avete notato? Tutti, profughi e clandestini, sbarcano da anni in Sicilia, ma nessun jihadista è riuscito ad armarsi con fucili d’assalto o a sequestrare tir per colpire persone inermi o locali di divertimento. Azzardo: sarà perché tutti pagano il pizzo? Ovvero, in quanto negrieri e mafiosi fanno lauti affari con l’immigrazione e non possono rischiare di perdere una miniera d’oro, per mille e uno motivi? Lapalissiano. Logisticamente, poi, lungo le coste siciliane nessun barcone carico di armi ed esplosivi passerebbe mai i controlli invisibili di migliaia di occhi vigili e onnipresenti, i cui gruppi di fuoco sarebbero pronti a neutralizzare qualsiasi carico pericoloso non autorizzato ed a far sparire i miliziani che lo trasportassero.
Questo perché, per “l’Antistato”, eventuali stragi islamiche significano progressiva militarizzazione del territorio, leggi speciali antiterrorismo, minore libertà di movimento. Ecco perché immagino che da parte mafiosa - di cui è noto il grado di infiltrazione all’interno delle grandi e medie realtà urbane italiane - sussista un’obiettiva (anche se non richiesta) collaborazione “sistemica” a stroncare sul nascere l’eversione jihadista. Sarò paranoico?
Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 16:53