Riflessioni di pancia

Un aforisma, un commento - Molti commentatori e uomini politici di sinistra affermano, sdegnati, che gli elettori di destra hanno la pancia al posto del cervello. Non è chiaro, allora, a quale altra parte del corpo si riferiscano quando auspicano una democrazia “dal basso”.

Mi convinco sempre di più che la sociologia è una cosa seria mentre il sociologismo è pestifero. Coloro che, seguendo una brutta moda lessicale, parlano della “pancia del Paese” forse non sanno che questo genere di allusioni biologiche è stato seriamente adottato, in sociologia, da Herbert Spencer, alla fine del secolo XIX, nei suoi Princìpi di sociologia in cui traccia una “affascinante analogia fra gli organi e le funzioni dell’organismo umano e le varie istituzioni e i vari processi che costituiscono una società. L’organicismo (come è stato chiamato) di Spencer è ormai superato, anche se mantiene qualche motivo di interesse, per cui l’uso del termine “pancia” è anche poco aggiornato e certamente non testimonia alcuna raffinatezza intellettuale.

Con questo termine si intende alludere a persone, o intere categorie sociali, dominate da interessi materiali e da orizzonti di pensiero molto limitati. Questi caratteri, ovviamente, vengono invece assunti come estranei alla levatura di chi, con l’espressione di cui stiamo parlando, stabilisce arbitrariamente un confine fra sé e, appunto, chi si fa guidare dalla pancia, auspicando implicitamente un mondo di esseri umani che usino solo il cervello. Ma, in realtà, senza la pancia, il cervello non sopravviverebbe e lo sa bene anche chi ostenta la propria soave intellettualità come se il mondo dei bisogni primari non lo riguardasse, mentre, in realtà, persegue innanzitutto gli stessi obiettivi di benessere e di soddisfacimento che tanto depreca in altri.

Naturalmente il cosiddetto populismo e la miopia politica che l’accompagna non vanno incoraggiati ma, semmai, aiutati ad evolvere criticamente. Tuttavia, questa sorta di nuovo elitismo, che sembra riproporre in chiave politica il dualismo psichiatrico fra cerebrotonici e viscerotonici, testimonia unicamente una notevole ignoranza circa le attitudini della natura umana. Essa non può occuparsi permanentemente di riflessioni profonde e discussioni politologiche complicate ed è significativo che, ad assumere atteggiamenti “di pancia”, non siano solo persone poco istruite ma anche ingegneri e chirurghi, avvocati e professori, scrittori o musicisti, cioè gente che col cervello lavora dalla mattina alla sera ma non ha il tempo di occuparsi dei Grandi Temi della contemporaneità, preferendovi la delega ad altri, come è corretto fare in democrazia.

Per questo non deve essere trascurato il fatto che la semplificazione e la sintesi, anche la più superficiale, svolgono un ruolo di segnalazione nei riguardi di situazioni e circostanze collettive che hanno le loro radici nella natura umana, cosa che non raramente sfugge alle analisi degli “addetti” ai lavori. Sarebbe il caso di definirla come la Sindrome Trump. Il perseguimento dei “bisogni reali” dei lavoratori – così si esprimevano in Italia i partiti di sinistra nei decenni andati – sembra ora cedere il posto alla critica altezzosa verso chi protesta per il timore di perdere il benessere conseguito. Ma la pancia andrebbe tenuta in grande considerazione se si desidera che il cervello funzioni per bene.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:19