
All’improvviso il mondo s’è svegliato. Le certezze che gli avevano propinato i mass media sul mostro che stava cimentandosi con Hillary Clinton nella corsa per la conquista della Casa Bianca avevano un’altra lettura. All’improvviso il mondo s’è reso conto, per usare le stesse parole dello sconfitto Barack Obama, che “il sole avrebbe continuato a sorgere”, giornalmente. All’improvviso uomini e donne di questo pianeta hanno aperto gli occhi e hanno capito cosa fosse successo. La verità si è presentata in tutta la sua crudezza. Gli elettori americani avevano provveduto a spazzare via tutte le menzogne.
Erano stati letteralmente imbrogliati col sistema ormai collaudato, dalla sinistra mondiale, che è quello di criminalizzare l’avversario dipingendolo come un lestofante, un pericoloso nemico della libertà e della democrazia, un depravato che considera le donne solo come oggetti del proprio piacere, un essere immondo e spregevole, una caricatura che la società civile avrebbe dovuto rifiutare. E il tutto è stato accompagnato con la mobilitazione dei media, dei politici anche del passato, degli intellettuali in cerca di notorietà (?), dei personaggi dello spettacolo pronti a schierarsi con volgarità come la cantante Madonna (e nessuno della sinistra si è scandalizzato), col fine di costruire certezze indiscutibili.
Lo avevano fatto in Usa contro i Bush, e prima ancora contro Reagan, presentato come un attorucolo di terza categoria che era meglio sostituire con John Wayne, ma che si rivelò uno dei migliori Presidenti degli Stati Uniti. La malafede spinse ad ignorare il periodo positivo passato a fare il Governatore in California. Lo hanno fatto in Italia (per citare solo gli ultimi) con Bettino Craxi, costretto a morire in esilio (proponendo i funerali di Stato rifiutati dalla famiglia), e poi con Silvio Berlusconi, dipinto come il male assoluto, facendogli subire una condanna con una sezione feriale della Cassazione (che aboliva il giudice naturale) e che si continua ancora, senza alcuna vergogna, a perseguitare.
Un ruolo importante lo hanno giocato gli istituti americani di rilevazione degli orientamenti degli elettori con i sondaggi, fortemente orientati a sostenere la Clinton, rilanciati dai media che hanno condizionato anche quelli italiani che si sono schierati (non tutti per la verità) con la candidata democratica e contro il tycoon americano, e che al massimo si rifugiavano nel dire soltanto che “è stata la più brutta campagna elettorale negli Usa” pensando che, accomunando tutte e due i candidati in un giudizio negativo, li avrebbe fatti assolvere.
Oggi gli stessi media non battono ciglio sulla dichiarazione della Clinton che si offre di lavorare con Trump e su quella di Obama che chiede agli americani di sostenerlo. Trump, improvvisamente, non è più l’uomo nero. Ma in Italia non ci si è posti per nulla quale poteva essere l’interesse del nostro Paese a parteggiare tra la democratica e il magnate dell’edilizia. La prima, falco riconosciuto e pericoloso, corresponsabile delle “Primavere arabe”, del disastro nel Medio Oriente, delle sanzioni alla Russia che hanno creato danni enormi alla nostra economia; il secondo, che ha già manifestato un diverso atteggiamento nei confronti di Putin e di ciò che rappresenta, nei confronti dell’Isis, e rilanciando i temi tanto cari a Oriana Fallaci quali la Patria, la Famiglia e l’Orgoglio. La prima di danni ne ha fatti parecchi e bisognava fermarla onde evitare che la perpetuazione della politica obamiana potesse farne di più gravi, con una Guerra fredda che rischiava di diventare calda; il secondo era accusato di poterli fare, ma già il discorso fatto appena la vittoria è diventata certa ha diradato molte nubi. Ma gli Usa, comunque, avevano e hanno tanti e tali contrappesi che gli permette di potersi difendere da intrusioni letali, ad altissimi livelli.
Quei contrappesi che Matteo Renzi vuol far sparire dalla nostra Costituzione per ottenere che la sua “presa del potere” sia definitiva. Per evitare che per riottenere la democrazia e le libertà non si abbia bisogno di martiri e nuovi partigiani è necessario intensificare la campagna elettorale per respingere la riforma ad uso personale di Renzi, votando “No”.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:55