
In questo momento ci piacerebbe vedere la faccia di Hollande, della Merkel, di Juncker e di tutti quelli, Matteo Renzi in testa, che hanno sfottuto, dileggiato, ghettizzato Donald Trump, il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Verrebbe da dire: “Poveri loro che non sanno che saranno i prossimi”, ma anche: “Alla faccia degli statisti che non hanno capito nulla”. Verrebbe da dire che l’arroganza e la supponenza partono a cavallo e tornano carponi; insomma, verrebbe da dire tante cose su questi maestri dell’ipocrisia politica che non hanno il senso della realtà e della comprensione sociale. Nessuno di loro, infatti, da anni ha capito che un certo modo di fare politica, di usare la suggestione, il falso buonismo come l’avidità elettorale, la boria personale come le promesse inutili, non serva più e sia solamente un boomerang suicida. Tanto è vero che se in questi giorni assisteremo a scossoni e nubifragi finanziari, scivoloni dei mercati, discese violente dei listini mondiali, sarà solo ed esclusivamente per colpa loro e non per la vittoria di Trump. Hanno creato un clima infame pur di intimorire, una coltre di paura pur di scoraggiare, un polverone d’ansia pur di condizionare; insomma hanno fatto di tutto e usato di tutto pur di averla vinta. E adesso che hanno perso lasciano che quella scellerata pressione creata ad hoc sfoghi il suo impeto. Ma niente paura, presto i mercati torneranno alla logica della normalità.
Quella stessa logica che se ci fosse stata avrebbe dovuto impedire a questi capi di Stato e di Governo di parlare a sproposito, di lanciare accuse al limite della calunnia e del lecito contro Trump. Eppure, vedrete che questi campioni dell’invettiva adesso si metteranno in fila per essere ricevuti alla Casa Bianca, per essere ospiti a cena da Trump, per farsi fotografare sorridenti accanto al nuovo Presidente Usa. Noi non sappiamo con quale spirito e con quale pudore si accingeranno a tanto, sappiamo però che non sono adatti a governare e a capire i popoli che governano. Nessuno di loro, infatti, in questi anni ha capito che l’austerity non funziona, che la tolleranza ha dei limiti, che l’identità conta, che i poteri per quanto forti non sono più forti dei popoli. Nessuno di loro ha capito in questi anni che le civiltà esistono eccome, come esistono le tradizioni da difendere, i sentimenti da tutelare, le necessità da premiare. Soprattutto non hanno capito che solidarietà e buonismo sono diversi, tolleranza e ipocrisia pure, governare e comandare anche.
Insomma, hanno sbagliato tutto, ecco perché c’è stata la Brexit, ecco perché ha vinto Trump, ecco perché l’Europa si sta sfasciando e la gente non ne può più. Hanno fatto finta di non vedere e non capire, hanno pensato che bastasse avere a fianco giornali, società di rating, grandi personaggi dello spettacolo, finanzieri e circoli esclusivi per tagliare fuori la forza e i sentimenti della gente. Non era così, non è così, non sarà più così, serve altro e il mondo, dall’America all’Europa, lo dimostra. È un monito che vale per tutti, a partire dal nostro Premier che a ogni costo ha voluto somigliare ad Obama, alla Clinton, pur di avversare, criticare e provocare Trump. Dopo Obama toccherà a Renzi con il referendum, altro esempio di tracotanza e sottovalutazione, ma come gli americani anche gli italiani non abboccheranno perché la democrazia alla fine è sempre vincente.
Piaccia o non piaccia, prepariamoci, inizia un nuovo capitolo della storia di tutti, non sarà facile e nemmeno un paradiso, ma certamente con Donald Trump si apre una nuova frontiera per l’America e per il mondo intero.
Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:12