Brexit is Brexit

Ma come fa il Parlamento inglese a dire qualcosa di diverso dal popolo inglese? Il Parlamento non è un’entità estranea ad un popolo ma l’ente che rappresenta il popolo stesso, quindi, di cosa parliamo quando parliamo di Brexit? Cosa ha deciso il popolo? L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Cosa ratifica il Parlamento inglese, ovvero l’ente istituzionale a rappresentanza dell’intero popolo inglese? Brexit. Se il Parlamento inglese, infatti, dovesse mai ratificare o esprimersi in maniera differente dal suo popolo, cioè da coloro che esso rappresenta, vi sarebbe un evidente e abnorme conflitto tra la volontà popolare e il suo rappresentante diretto, che determinerebbe una mostruosità istituzionale giuridica e sociale. Una mostruosità di tal fatta, oltre ad indicare evidentemente lo scollamento e scollegamento, la non connessione necessaria, tra i due (popolo e suo rappresentante), dovrà indurre prontamente al voto elettorale degli inglesi, al ristabilimento dell’istituzione a figura di ciò per cui esiste e la cui ragione è in essere, ovvero la rappresentanza del suo popolo, il popolo inglese.

Il Parlamento del Regno Unito, come per ogni Parlamento, è il rappresentante diretto degli elettori cittadini – inglesi – di conseguenza, il suo non essere tale presuppone, oltre il grave problema istituzionale (qualcosa e più di qualcosa non ha funzionato), sia il correre al ripristino della rappresentanza. Brexit is Brexit, ha confermato Theresa May, la nuova Thatcher inglese. E non c’è giudice o Corte o minoranza di cittadini che tenga. La maggioranza del popolo inglese ha detto No all’Europa tedesca, e tale è il volere del popolo inglese in base alle regole date. Andare contro alla volontà popolare, dando spettacolo al mondo che il Parlamento inglese, oltre che quella Corte inglese che si è pronunciata in tal senso, non rappresenta il popolo inglese, cioè il suo popolo che l’ha investito al Parlamento appunto, significa creare il caos istituzionale e soprattutto sociale (che è ben più grave).

Si ricordi che, sovvertite le regole democratiche, cioè le regole comuni che una collettività si è data, vengono meno, si estirpano con violenza le fondamenta della convivenza. Si dà spazio a chi afferma, volendo l’imbroglio e il caos globale, che il Parlamento è un ente diverso ed estraneo al popolo inglese, cosa che non deve essere in base alla regola cardine della democrazia: la legittimazione della rappresentanza. Al contrario si dà il caos e la discrezionalità, la non regola e l’instabilità politica, istituzionale, sociale. La decisione dell’Alta Corte britannica di sottoporre Brexit, cioè l’uscita del Regno unito dall’Ue così come votata dagli inglesi il 23 giugno 2016, al Parlamento inglese deve essere la mera ratifica dell’istituzione ai fini dell’avvio della procedura voluta dal popolo britannico. Così come lo stesso si è espresso. Onori ed oneri. Vale a dire, responsabilità nel bene e nel male. Il Parlamento è il rappresentante mandatario degli inglesi, non altro, ed a tale volontà deve attenersi. La stessa volontà da cui esso, il Parlamento inglese, trae la propria legittimazione. E, sia detto per inciso, l’Alta Corte, così facendo, aizzando cioè il noto conflitto politica/giustizia, ha di fatto disconosciuto il diritto e il potere del governo inglese di avviare il negoziato dell’uscita. Il governo inglese che fa causa al Parlamento per avere Brexit è una aberrazione giuridica che conduce al caos istituzionale politico e soprattutto sociale. Il popolo ha deciso, il Parlamento ha uguale voce, ha deciso con il popolo. Altre “possibilità” costituiscono la negazione stessa della democrazia e delle regole alla base della convivenza civile e democratica della comunità britannica.

Il Parlamento può solo ratificare quanto maggioritariamente espresso e voluto dal popolo inglese. Cancellare la volontà espressa da milioni di persone sostituendola con le preferenze di poche centinaia di politici di professione che mostrano di essere rappresentanti del nulla, farebbe mostra al mondo che i rappresentanti ignorano il volere dei loro stessi rappresentanti. Avrebbe quale logica conseguenza, devastante, il risentimento e la ribellione di un intero popolo, oltre che la crisi politica e costituzionale. Se così pensa di fare il Parlamento come la Corte inglese, chiamino Hillary Clinton che, a sovvertimento di regole democratiche e morti (sempre gli altri) per sua incapacità politica, imbrogli ed effetti del caos, è esperta - come sta emergendo chiaramente da Oltreoceano con il venire fuori degli scandali del clan Clinton supportato da Barack Obama. Il cittadino è rappresentato dal politico il quale, in Parlamento, a nome dei cittadini che lo hanno investito, si attiene a quanto voluto dai suoi elettori. La volontà del Parlamento è la medesima, coincidente, è la voce del volere del popolo. Brexit è il coraggioso no all’Europa tedesca, costi quel che costi. Il Regno Unito contratterà, ci rimetterà, ci guadagnerà, perderà, camminerà sulle proprie gambe, zoppicherà, ma sarà libero e fiero di avere detto no all’Europa sbagliata. Brexit è importante per la costruzione della nuova Europa di cui farà parte, probabilmente mettendo in piedi, il Regno Unito stesso, mattone su mattone, sforzo dopo sforzo, assestamento dopo assestamento, le regole, più convenienti economicamente. Nessuna immigrazione fuori controllo, una Europa degli europei. Sono tre i concetti che Theresa May si è impegnata a declinare dopo Brexit:

1) Mettere il governo al servizio della classe lavoratrice inglese;

2) Lo Stato esiste per offrire ciò che i mercati non sono in grado di offrire;

3) Individuare le imprese con valenza strategica e sostenerle con politiche adeguate, di ricerca, sviluppo, commerciali, fiscali e infrastrutturali.

All’Europa tedesca non rimane che guardare lo spettacolo inquietante della Germania che “divora” anche la presidenza della Banca centrale europea. Ultimo tassello della realizzazione del Quarto Reich in corso e che ci aspetta. Mao Tse Tung diceva: “Non importa di che colore sia il gatto. Ciò che importa è che prenda i topi”. La nuova Europa deve prendere i topi, essere conveniente, cioè funzionare rispondendo alle esigenze effettive dei suoi cittadini europei.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:27