
C’è un articolo apparso su “La Repubblica” dal titolo “La figlia di un ex Nar e sua zia, quei legami mai interrotti tra Muraro e la destra” che ha suscitato la nostra curiosità. Vi si legge che, procedimenti penali a parte, c’è un “reticolo” che legherebbe Paola Muraro agli ambienti della destra e che passerebbe per le sorelle Di Pisa (Maria Paola e Serena), entrambe con un passato di milizia a destra. Una delle quali è nello staff dell’assessore Muraro mentre l’altra (ex compagna di Pasquale Belsito appartenente ai Nuclei Armati Rivoluzionari, oggi in carcere) è nello staff del senatore Andrea Augello ed ha una figlia assunta e poi licenziata da “Ama” nell’ambito della vicenda Parentopoli che ha lavorato con la Muraro ricevendo aiuto da quest’ultima in occasione del suo licenziamento.
La vicenda, per una strana associazione di idee, ci ha portato alla mente la canzone di Antonello Venditti “Sotto il segno dei pesci” nella quale il cantautore racconta di Marisa che oggi insegna in una scuola e vive insoddisfatta mentre negli anni della protesta studentesca cercava solamente amore, e di Giovanni che ha stracciato la sua laurea in ingegneria e lavora in una radio mentre, negli stessi anni, cercava anch’egli solamente amore. Il bravo Venditti, nella sua canzone ha omesso di raccontare di quanti sessantottini (anche con un passato burrascoso ed al di fuori della legalità) cercassero solamente amore finendo poi nelle Istituzioni, nell’informazione, nei “giornaloni”, nello star system e nella classe dirigente di questo Paese. Anche dall’altra parte (a destra) i ragazzi cercavano solamente amore o lottavano per degli ideali ma spesso e volentieri sono finiti in una bara, emarginati per le proprie idee o mortificati nel loro talento perché l’informazione o la televisione gli erano preclusi a prescindere, in galera e, in rari casi, eletti nelle Istituzioni e quasi mai imposti in ruoli burocratici di potere. Questo per far comprendere quanto possa essere ancora oggi una macchia degna di un articolo di giornale quello di avere nel proprio staff qualcuno con un passato a destra, come se gli sbagli compiuti negli anni di piombo fossero stati perdonati a molti ma non a tutti. Prova ne sia il fatto che nessuno si sia mai scandalizzato nel constatare quanta stima e quanto spazio siano quotidianamente riservati ad uno con il passato di Adriano Sofri o Sergio D’Elia (che è stato anche un ottimo Parlamentare).
Nessuno ha protestato quando nel 2002 Silvia Baraldini fu presa come consulente dall’allora sindaco Walter Veltroni. Nessuno si ribellò quando nel 2006 “Il Giornale”, fece notare che Anna Cotone ex brigatista del feroce Partito Guerriglia, coinvolta nel sequestro dell’ex assessore Ciro Cirillo (Democrazia Cristiana) lavorò nella segreteria politica della ex europarlamentare di Rifondazione Comunista, Luisa Morgantini; o Roberto Del Bello ex brigatista della colonna veneta, condannato a 4 anni e 7 mesi per banda armata, frequentò il Viminale come segretario particolare di Francesco Bonato, sottosegretario agli Interni per Rifondazione Comunista. E lo stesso dicasi per Giovanni Senzani che lavorò in un centro di documentazione della Regione Toscana o Susanna Ronconi che in passato ha fatto la consulente per molte Asl del Nord Italia o Maurizio Jannelli che collaborò con Rai Tre e per molti altri.
Sicuramente le persone citate si saranno perfettamente riabilitate avendo pieno titolo per svolgere le attività che svolgono e sicuramente non si può non provare piacere nel notare il reinserimento di un detenuto nella società civile. Ciò che indigna è il doppiopesismo di chi non batte ciglio per certe cose mentre scova pelosamente parentele a destra facendole passare per porcherie. Siamo nel 2016 e nonostante sia passato moltissimo tempo dai terribili anni di piombo, non tutti sono nati sotto il segno dei pesci. Qualcuno è nato sotto il segno del topo e deve restare nelle fogne.
Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 16:59