
Che Matteo Renzi scopra solo ora la drammaticità del problema immigrazione è più incredibile che ridicolo, come è incredibile che proprio lui parli di un’Europa fatta di parole e basta. Un Premier che ha fatto delle sole chiacchiere la sua maggiore specialità, con queste lamentazioni suscita esclusivamente rabbia e disappunto. Sono anni che da tante, tantissime parti si avvertiva l’enormità dei problemi che avrebbe generato la cosiddetta politica dell’accoglienza illimitata, eppure l’unica risposta è stata l’indifferenza ai richiami. Come se non bastasse, questo fenomeno incontrollato si è inserito in una fase storica del nostro Paese tra le più difficili e critiche di sempre.
Caro Renzi, l’Europa non c’è, non esiste, esistono solo gli interessi dei singoli, che da singoli cercano di proteggere per tutelarsi al meglio, prima fra tutte la Germania. L’Europa è solo nel libro dei trattati (pessimi), nati per dare spazio alle velleità di passare alla storia di un gruppo di politici che nemmeno si immaginava che guaio si sarebbe creato. Tanto è vero che quando hanno cominciato a capirli si sono subito messi all’opera per tutelare, difendere, avvantaggiare a mani basse il proprio Paese rispetto agli altri.
Pensi dunque, caro Renzi, quanto la Germania, che oltretutto già dalla fondazione dell’Euro ha voluto garantirsi su tutti, possa oggi preoccuparsi di noi e dei nostri problemi. La Germania se ne buggera, anche perché è la prima a non credere davvero che l’Euro e l’Europa potranno durare ancora molto, quindi pensa solo a fare il pieno di guadagni per uscire da questa storia molto più ricca di prima. Ecco perché è del tutto inutile fare appello alla solidarietà europea, alla coesione ed ai princìpi fondanti. Caro Renzi, al futuro dell’Unione europea non ci crede più nessuno, ma nessuno per ipocrisia ha il coraggio di dirlo. Ma lei, caro Presidente, pensa davvero che la Brexit sia stato un caso, o che il declino irrefrenabile di Hollande sia una buccia di banana, o che il vento sempre più forte contro questa Ue sia soffiato da un manipolo di pazzi razzisti?
L’Europa si sta sfasciando perché non solo è nata male, ma è nata per arricchire i forti e non per sviluppare i deboli, per questo è nata germano centrica e perché i padri fondatori, che noi abbiamo trasformato in geni e Santi, non ne hanno azzeccata una per metterla in piedi. Dunque, caro Renzi, pensi all’Italia e a come uscire fuori dall’inferno che viviamo e che lei in parte (non piccola) ha contribuito ad alimentare a forza di promesse e sbagli. Noi abbiamo troppo di tutto, troppo debito, troppa disoccupazione, troppe tasse, troppo Stato, troppa nullafacenza e oggi ovviamente troppa immigrazione. Per non parlare della troppa corruzione e della troppa incapacità della politica sempre più corrosa dagli interessi di parte. Siamo oggi un Paese corroso, corroso dagli scandali, dal malaffare, dagli sperperi, dalla burocrazia, dalla mancanza di lavoro e di servizi, corroso dall’ossessione di Equitalia e del fisco, corroso dall’assenza di prospettive che una politica cialtrona non offre da anni. E in mancanza di una terapia da elettroshock, dopo la corrosione non potrà che esserci lo sfascio ed una serie di conflitti sociali che quelli passati sembreranno cipria. Per questo, caro Renzi, si sbrighi ed a proposito di parole non si perda in ciance, creda non c’è molto tempo, anzi ne resta talmente poco che anche un giorno può valere un’immensità.
Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:02