
“Le condizioni proposte dal Governo per accedere alla pensione anticipata sono a dir poco inaccettabili. Disquisire sull’entità della penalizzazione o sull’ampiezza del bacino di applicabilità dell’Ape è un esercizio sterile e fuorviante, se si considera che il problema sta a monte ed è costituito dalla iniquità insita nella soluzione suggerita. Le più recenti declinazioni della misura - ancora vaghe e condivise solo verbalmente con alcune parti sociali - concretizzerebbero infatti gravi discriminazioni sul piano fiscale e comporterebbero la violazione delle norme costituzionali in materia. Inoltre, le soluzioni confuse finora prospettate rappresentano l’opposto della conclamata semplificazione promessa dal Governo”.
È quanto dichiara Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, in merito al confronto Governo-sindacati sulle pensioni flessibili.
“In campo previdenziale - precisa Cavallaro - si continua a mortificare il valore dei contributi, che ne rappresentano il vero pilastro. E ci si ostina ad addossare i costi, pur legittimi, dell’assistenza al ‘salario differito’ accumulato dai lavoratori. È evidente - conclude il segretario - che quella suggerita dal Governo è una strada senza via d’uscita. È invece necessario attuare al più presto una riforma organica della legislazione vigente, a partire dalla Legge Fornero, puntando a salvaguardare anzitutto i diritti dei lavoratori, il cui unico torto sembra essere stato quello di pagare tasse e contributi”.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:48