L’Europa tedesca ed il regime turco

Purtroppo oggi bisogna lasciare che la follia dittatoriale omicida della Turchia di Erdogan sia “gestita” o comunque rimanga in contatto con la sola Russia di Putin. Sono i molti errori della presidenza degli Stati Uniti di Barak Obama ad avere spinto la Turchia fuori dell’Occidente e della cultura occidentale, tanto voluta per i turchi e a suo tempo indirizzata da Kemal Ataturk.

L’Europa avrebbe dovuto inglobare nell’Unione la Turchia venti e più anni fa, quando ancora il Paese oscillava un po’ più dalla nostra parte, adesso non è più pensabile né possibile, e non solo nell’Unione ma non è più possibile alcuna integrazione turca ad Occidente perché, con Erdogan, nell’arco del ventennio, la Turchia è diventata non solo ancor più islamica ma integralista fondamentalista islamica. In genere, non si rilasciano dichiarazioni di proteste lamentele, non si minacciano ritorsioni, se ad esse non si può dare seguito perché vi corrispondano e siano attuate in comandi, imposizioni ed ordini.

L’Europa tedesca invece, con lamentele indecise e soffuse, soprattutto dopo avere “celebrato” Erdogan per il mantenimento della dittattura, lamentele tra l’altro molto in ritardo rispetto ai fatti perché in attesa dello spiegamento dei fatti medesimi, della piega che avrebbero preso, sta facendo ancora una volta la figura amara e carognesca di chi sta col “vincitore” anche quando questo uccide insanguina stritola interi popoli perseguendo disegni da ripristino dell’impero ottomano con conseguente islamizzazione del globo. Nel sud della Turchia, a Incirlik, si trova la base Nato con cinquanta bombe all’idrogeno B61 ciascuna delle quali ha cento volte la capacità di sterminio della bomba atomica che a Hiroshima, nel 1945, ha provocato la morte di 135mila persone. John Kerry fa aleggiare la minaccia alla Turchia dell’esclusione dal consesso della Nato quando, oggi, Erdogan è in una posizione, o meglio si è messo nella posizione per la quale può strangolare l’intero popolo turco e curdo e chi più gli piaccia, senza che l’Occidente, che non ha saputo attrezzarsi e prevederlo, cautelativamente per tempo, possa dire “ette”. Una volta posta la Turchia fuori dalla Nato infatti, questa farà asse con la Russia e l’Iran, sebbene con quest’ultimo le posizioni sulla Siria siano totalmente contrastanti, ma il volume degli affari economici sono stati mantenuti e anzi financo incrementati tra i due Paesi – da ultimo un investimento miliardario turco in campo energetico in Iran – Iran e Turchia sostengono insieme Hamas, ad esempio, se Israele attaccherà Gaza.

L’alleanza politica militare e anche geografica – che sarà filo russa non certo filo statunitense - della Turchia, dell’Iran e della Russia è la firma della debacle in politica estera di Obama, tanto più se solo si pensi che Saddam Hussein è stato ucciso per togliere un pezzo di Medio Oriente alla Russia di cui Hussein era un importante alleato. Ecco perché mantenere oggi la Turchia nella Nato è una impellente necessità dell’Occidente anche se, al contempo, una vergogna.

Erdogan sta violando tutti i diritti umani e ogni libertà fondamentale dei cittadini del suo Paese e tutti i principi generali sanciti da tutte le dichiarazioni Onu e da ogni Trattato internazionale. Lo sta facendo con repressioni in massa, privazioni delle libertà personali, revoca delle autorizzazioni all’insegnamento, licenziamento di dipendenti pubblici – tremila giudici – tutto in assenza di processi regolari e possibilità di contraddittorio davanti a giudici imparziali. Ha distrutto i criteri cardine della civiltà, e non solo nel proprio Paese ma nell’intero globo dato che, come dimostrano gli atti di terrorismo islamico in corso, la stabilità, la pace e l’ordine, la sicurezza di tutti e di ciascun Paese nel globo, sono strettamente legate e connesse con quelle degli altri. E oggi l’importanza militare strategica della Turchia sta di fatto prevalendo su democrazia e giustizia. Agli Stati Uniti e, per quel che rileva, all’Unione europea, oggi non resta che assistere, impotenti.

Nel caso dell’Europa tedesca, ridicoli ancor prima che impotenti, legati come ci hanno, Merkel/Hollande/Napolitano al cappio dell’ingresso dei profughi e con il guinzaglio sul collo per il terrorismo islamico e con la senza titoli Mogherini, messa di peso da Napolitano/Renzi in Europa, che continua a ripetere che le cose saranno messe in discussione se in Turchia rientrerà in vigore la pena di morte, unica a non essersi accorta che la pena di morte c’è già e è applicata in Turchia in questi giorni a migliaia di persone, insieme con la violazione di tutti i possibili diritti umani.

L’Europa tedesca va annullata in toto e va ricontrattata l’intera Europa, cogliendo Brexit cioè l’uscita del Regno Unito quale occasione di riconfigurazione. Theresa May, nuovo premier inglese, ha annunciato di non volere invocare subito l’articolo 50 del Trattato che regola l’uscita prima della fine del 2016. Si noti dunque come sia andata a riferirlo prima ad Angela Merkel, poi a Francois Hollande, e non ancora all’Unione europea. Il tutto mentre il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi (che si appresta a coprire il salvataggio di Monte dei Paschi di Siena che ancora una volta verrà “salvata” con i soldi pubblici, i nostri, essendo la banca del solo Pd incapace) ha aperto al salvataggio pubblico le banche, cioè il consiglio direttivo della Bce si è riunito per la prima volta dopo il voto sulla Brexit e ha deciso che i tassi di interesse resteranno ai minimi storici. Con tutto il rispetto per l’istituzione burocratica e non politica europea, ma con tassi uguali allo zero cosa avrebbe voluto variare di preciso?

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:55