
Fedele Confalonieri accarezza l’idea di un nuovo Patto del Nazareno ed auspica per il centrodestra un ruolo a sostegno del Governo Renzi e della sua azione. Non mettiamo in dubbio che ci sia una logica in ciò che dice il manager Mediaset - soprattutto perché le affermazioni sono argomentate con garbo e lucidità - ma ci permettiamo di far notare che la prospettiva scelta è quella dell’imprenditore e non del politico.
In economia, quando un’azienda versa in gravi difficoltà, la strategia è quella di cercare le opportune alleanze puntando a stare sul mercato anche con l’aiuto di nuovi e più grandi contenitori da contrapporre ai competitor in ascesa. Le aziende fanno gli interessi degli azionisti ed è per questo che pongono in essere ogni atto utile a tale fine anche se ciò dovesse contrastare con i reali desideri del mercato, il quale si ritarerà in base all’offerta data.
In economia esistono i bisogni indotti, il mercato lo plagia l’offerta mentre generalmente la domanda si adegua a ciò che è sul tavolo. Se fosse un’azienda, quindi, Forza Italia dovrebbe fare con il Partito Democratico esattamente ciò che indica Confalonieri e cioè contrastare l’ascesa del Movimento 5 Stelle mettendo in comune le forze. In politica però non funziona così, non ci sono i consumatori, non ci sono gli azionisti e non c’è un mercato da conquistare. In politica c’è una forte esigenza di rappresentanza e la confusione nei ruoli, lungi dal generare economie di scala, provoca disaffezione e disorientamento.
Se Confalonieri indagasse sulle ragioni del tracollo di Forza Italia, scoprirebbe che esse coincidono più con la stipula del Patto del Nazareno che con la sua rottura (anche se gli esiti elettorali si sono verificati ovviamente dopo). Le ragioni della convergenza di massa sui Cinque Stelle sta proprio nei giochetti che restituiscono un panorama confuso, idee deboli e politica fragile. In questo scenario, l’unica alternativa forte – in un quadro nel quale la politica arretra – deve essere sembrata quella grillina la quale, anche se un po’ pecoreccia ed approssimativa nella sostanza, si presenta come facilmente comprensibile e lineare nella forma. I partiti non rispondono quindi alle logiche di mercato ma parlano alla pancia della gente ed in alcuni casi sono obbligati a scegliere strade tortuose ma giuste in luogo di percorsi comodi nel breve periodo ma poco utili in prospettiva. Qui si tratta di dare casa a chi si riconosce nel centrodestra, si tratta di soddisfare l’interesse collettivo di un popolo, quello del centrodestra, che in larga parte non accetterebbe di farsi subaffittare al Pd nel nome delle convenienze dei singoli anche si trattasse di Silvio Berlusconi. Gli elettori non sono come i clienti, non si possono fidelizzare. Seguono le idee o, se del caso, vanno a fare casino altrove.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:59