
Se fossi inglese, dopo le parole minaccia di Wolfgang Schäuble, a maggior ragione, me ne andrei dall’Unione europea servendomi di Brexit, cioè del referendum del 23 giugno prossimo. In pratica Schäuble ha evocato una sorta di vendetta contro il Regno Unito a fronte del legittimo pronunciamento del popolo inglese secondo democrazia. “Se votate per Brexit, restate fuori del tutto dall’Ue”, ha detto in sostanza il ministro delle finanze tedesco. “Il voto sulla Brexit sarà un voto sul se restare o meno nell’Unione europea, e nessuno si illuda che in caso di uscita si possa negoziare una permanenza a condizioni più favorevoli. Questo è l’unico accordo sul tavolo e non ci sarà una rinegoziazione”, ha affermato con riferimento alle nuove condizioni ottenute nei mesi scorsi dal premier britannico, David Cameron. “Quando si voterà – ha intimato Schäuble – votare per la permanenza significherà restare e votare per l’uscita significherà uscire”.
I tedeschi vanno fermati in Europa. Non si sta in Europa col ricatto, non si fa l’Europa con le minacce, l’Europa non è una camicia di forza, per di più tedesca. L’Europa tedesca deve essere obbligata a ridivenire Europa unita. A tal fine, sarebbe utile suggerire una Germanix, cioè l’uscita della Germania dall’Europa. Teniamoci il Regno Unito che è libero mercato, e arginiamo e gettiamo fuori i tedeschi. Un giorno, li recupereremo. Oggi vanno cacciati, espulsi. È necessario prendere atto che il modello attuale di Europa tedesca non funziona e che bisogna contrattarne e configurarne velocemente un altro. L’occasione può essere data dall’uscita così come dalla non uscita del Regno Unito dall’Unione europea. È necessario fare l’esatto contrario di quanto minacciato da Schäuble e cioè avviare da subito la contrattazione di un nuovo trattato di libero scambio comune, fondato cioè su regole comuni, un’associazione economica più duttile e soft come serve oggi a tutti gli Stati membri europei. Dopo il 23 giugno gli Stati che non hanno l’Euro, uno ad uno, si porranno la questione oggi all’ordine del giorno per il Regno Unito e vorranno la medesima associazione economica privilegiata.
Serve una rifederazione più adatta alla realtà, un’Unione politica dotata di modello soft e flessibile, come è scritto nei Trattati, teso allo sviluppo ed al benessere, un’associazione politica economica tenuta da trattati economici. Più mercato e capacità di fare mercato, un nucleo politico economico coeso estendibile all’interno di un progetto economico e geopolitico più ampio. Per fare questo, che è e sarà la strada da percorrere, è necessario battere e superare la visione cieca ed ottusa di dominio tedesco sull’Europa tedesca, piccola, incapace ed in crisi, nonché aggressiva. L’Italia avrebbe potuto fare molto ma finché non si sarà data governi e parlamenti legittimamente e democraticamente eletti non potrà farlo.
Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:25