
“Né con Beppe Grillo, né con Matteo Renzi. Partecipare al voto, perché disertare le urne abitua a rinunciare alla funzione indispensabile per la democrazia, ma votare scheda bianca”.
Gianpiero Samorì, presidente del Movimento “Italia 20.50” che ha presentato le proprie liste con buon successo nel primo turno delle elezioni amministrative, non ha dubbi su quale sia l’invito per il secondo turno da inviare agli elettori.
“I cittadini che si riconoscono nell’area del moderatismo progressista si trovano in una situazione particolare – spiega Samorì – Non possono esprimere alcun gradimento nei confronti di forze come il Movimento Cinque Stelle ed il Partito Democratico, che sono portatrici di progetti antitetici a quello fondato sui valori liberali e riformisti. Entrambi questi movimenti sono favorevoli a società non meritocratiche, ad una prevalenza del pubblico sul privato, ad una mortificazione del mondo del lavoro attraverso il rifiuto dei princìpi meritocratici, ad una concezione statalista della società e non alla supremazia dell’individuo. Per questo per noi è impossibile compiere una scelta in favore dell’uno o dell’altro. È come se prima della Seconda guerra mondiale i democratici fossero stati chiamati ad auspicare la vittoria di Hitler o di Stalin in eventuali elezioni nei rispettivi Paesi”.
Per il presidente di “Italia 20.50” questo invito a partecipare al voto e votare scheda bianca vale per i comuni dove il risultato è destinato ad assumere una valenza politica nazionale. In particolare a Roma ed a Torino. Nei comuni minori, invece, dove la scelta non si carica di particolari significati politici, deve naturalmente prevalere la valutazione personale dei candidati arrivati al ballottaggio.
Nelle considerazioni di Samorì non mancano le note polemiche nei confronti di chi, nell’area del centrodestra ed in particolare in Forza Italia, si è espresso non per la linea della scheda bianca indicata da Silvio Berlusconi ma per il sostegno ai candidati di Beppe Grillo in odio a quelli sostenuti da Renzi. “Questi cosiddetti esponenti di Forza Italia compiono una serie di errori gravissimi – continua Samorì – Non bisogna dare gradimenti politici a dispetto. Lo fecero quei democratici tedeschi edanche i popolari italiani che pensarono di fermare i comunisti utilizzando i nazisti in Germania ed i fascisti in Italia. Ed i risultati furono devastanti. Perché pensare di cavalcare ed usare i movimenti eversivi è sempre un errore gravido di conseguenze negative. Bisogna avere sempre presente che sia il Movimento 5 Stelle che il Pd sono nemici e non bisogna cadere nella tentazione del voto a dispetto che per colpire uno finisce con il rafforzare l’altro. Tanto più – aggiunge il presidente di Italia 20.50 – che l’elettorato del centrodestra, come dimostrano le analisi dei voti, appare più erodibile da parte del Movimento Cinque Stelle che da parte del Partito Democratico. Una volta dato il potere ai Cinque Stelle finiamo con il costruire in casa un competitor molto più aggressivo che con le sue proposte mirabolanti può conquistare una parte dell’elettorato moderato. Il voto in odio al governo – conclude Samorì – non ha senso. Perché per fare dispetto a Renzi si alimenta un movimento che rappresenta l’antitesi delle idee liberali con le sue minacce di processi popolari in Rete e con la sua proposta di reddito di cittadinanza destinata a spegnere ogni stimolo di competizione e di crescita ed a realizzare un appiattimento rovinoso della società italiana”.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:01