
Olimpiadi sempre più al centro della campagna elettorale per la corsa al Campidoglio, ma Giovanni Malagò una sola certezza: “Chiunque sarà il sindaco di Roma la candidatura andrà avanti”. In contropiede rispetto ai timori di Matteo Renzi, secondo il quale “se vincesse Virginia Raggi le Olimpiadi non si faranno”.
Una sicurezza, avallata dalla bontà del progetto di cui sono certi Coni e Comitato promotore, e da ieri anche di un sondaggio privato (quindi non commissionato da Coni e Comitato promotore) di Swg, secondo il quale il 77% dei romani è favorevole ai Giochi, di cui il 56% in maniera forte e il 21% in modo tiepido. Dall’analisi, tra i più soddisfatti gli uomini (59%, seguono le donne al 54%), mentre gli studenti sostengono il progetto per il 76%, seguono i giovani (66%), gli operai (65%) e i commercianti (59%): “Numeri a dir poco positivi”, sottolinea Malagò a margine dell’inaugurazione della nuova sede della Fipav alla quale ha partecipato anche Matteo Renzi.
Il Premier tra una battuta e i ricordi della giovinezza (“Lo sport? Ero una schiappa e per questo ho fatto politica..”) si limita a parlare di sfide per il Paese grazie a movimenti come la pallavolo e sul tema specifico chiosa: “Magari vinciamo anche la sfida delle Olimpiadi, ma intanto vinciamo quella delle periferie”. Un monito che scaccia anche gli spettri di un possibile abbandono, da parte del presidente del Consiglio - che si recherà questa estate a Rio per seguire i Giochi - del sogno a cinque cerchi: “Lo sport non è quel mondo a parte che i politici inseguono per i voti di preferenza, lo sport è una parte di risposta culturale per la crisi che attanaglia l’Europa”, ha aggiunto il Premier “senza riferimenti - la sua puntualizzazione - all’attualità”.
Sulla questione, tuttavia, è stato proprio il numero uno dello sport italiano a dire la sua al riguardo e specificare che da un lato “se non c’è un sindaco favorevole è chiaro che la candidatura non può andare avanti”, dall’altro dicendosi sicuro che “secondo me con Raggi sindaco le Olimpiadi si faranno”.
Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, Malagò si è detto “d’accordo con l’ordinarietà, ma oggi si parla di rinunciare alla candidatura, non alle Olimpiadi stesse, che avverrebbero tra 8 anni. Io sono convinto che chiunque sarà il prossimo sindaco di Roma, una volta viste le carte sarà a favore del progetto”. Premesso che “fare il referendum aiuterebbe, ma le regole rispetto a tre anni fa sono cambiate”, quello che proprio non si aspettava il presidente del Coni è che il tema di Roma 2024 sia diventato l’ago della bilancia della campagna elettorale: “No, sicuramente non me lo aspettavo. Con tutti i problemi che ci sono in città, non la trovo una cosa giusta e neanche seria. La Raggi nelle due ore in cui è stata con me al Coni ha approfondito il dossier ed è stata molto disponibile, se poi ci sono delle versioni diverse nei giorni successivi, o a favore o contro, questo non è il mio mestiere”.
Insomma, tutto ruota attorno all’eventuale vittoria della candidata pentastellata, considerando che al Coni restano convinti della bontà del progetto e della possibilità di portarlo avanti, anche insieme ai 5 Stelle: “Siamo totalmente disponibili - l’apertura di Malagò -, non solo c’è possibilità, ma devono entrare già nel Comitato promotore. Non solo l’abbiamo avanzata ma abbiamo detto che sono tenuti a farlo perché è una delle cose indispensabili per la carta olimpica, non è un invito e Raggi sa perfettamente che fa parte dei doveri del primo cittadino”.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:02