
Non perdo una puntata di “Virus”. Mi piace come Nicola Porro conduce il programma; mi piace il suo modo di affrontare questioni e argomenti “pesanti”: con “leggerezza” che non scivola nella vacuità e nel volersi arruffianare a ogni costo consenso; m’importa poi un fico che Porro sia liberale, radicale, sinistrorso, amico di Silvio Berlusconi, di Marco Pannella, di Matteo Renzi; mi piace perché il suo è un cercare di dire “pane al pane, cretino al cretino”. E mi ha molto deluso la puntata di “Virus” sui vaccini. Da lui non me l’aspettavo; mi ha come “tradito”. Quella dei vaccini è questione importante, ed è stato giusto trattarla. Anzi, semmai si può rimproverare all’informazione visiva e scritta di trattarla poco; e spesso male. Ma essendo appunto questione importante, seria, delicata, ci si deve affidare a chi non solo dice quello che pensa, ma a chi, soprattutto, pensa a quello che dice. E invece il bla-bla-bla di una Eleonora Brigliadori o di un Red Ronnie... E per fortuna che a “bilanciare”, con raziocinio e competenze c’erano la radicale Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell’Istituto che porta il nome del marito e il virologo Roberto Burioni.
Tutto fa audience? No, dirlo e pensarlo sarebbe insultare Porro, che non lo merita. Tutto un suo percorso professionale testimonia che la sua preoccupazione è aiutare a capire e informare; neppure si può invocare una malintesa par condicio, che in quanto tale è comunque una bestemmia. Non è che quando si deve fare un servizio su Dachau e i suoi orrori, si è costretti a sentire un Robert Faurisson e qualche altro “negazionista”; sono certo che anche Porro ha orrore della burocrazia della “par condicio”. Dunque?
Parlare e “raccontare” di vaccini può benissimo non censurare, e anzi dare conto, delle sciocchezze alla Red Ronnie si fa portavoce e alfiere; ma si deve appunto dire con forza e chiarezza che sono sciocchezze pericolose. Ecco, per esempio, mi sarebbe piaciuto sentire dire da Porro e dai suoi ospiti a “Virus”:
1) Che la comunità scientifica, in blocco, sostiene e documenta l’utilità, la necessità di vaccinarsi; e basterebbe fare, per tutti, due nomi che il pubblico conosce: Elena Cattaneo e Umberto Veronesi. Non credo che tutti gli scienziati e tutti i ricercatori siano nel libro paga delle ditte farmaceutiche. Se qualcuno lo crede, lo dica chiaramente. Ma qui si entra in un discorso razionale; quando però ci si scontra con il pregiudizio, si ha voglia di fare discorsi razionali. Meglio mostrare le immagini di bambini che non sono stati vaccinati e ora pagano le conseguenze del morbillo, della rosolia, e parotite. Uno vede e capisce...
2) Ci sono malattie provocate da batteri, contro le quali abbiamo rimedi efficaci: gli antibiotici. Poi ci sono le malattie infettive. Soprattutto nei soggetti più deboli, possono esserci conseguenze gravi, anche mortali. Per questo è importante le prevenzione: significa proteggerci ed evitare possibili fonti di contagio. Ma ci sono malattie che non sono “visibili” per tempo, e piuttosto che curare dopo, è meglio anticipare e prepararci a combatterle e sconfiggerle con le loro stesse armi. Questo è il principio del vaccino.
3) I vaccini, va detto chiaro e forte, sono una delle più grandi scoperte dell’umanità, hanno salvato e salvano milioni di vite umane, ridato speranza a milioni di bambini, reso le ultime generazioni sane.
4) Si evocano effetti collaterali gravissimi e spaventosi. Una campagna incomprensibile. Si dice, per esempio che i vaccini contengono mercurio. Non è vero. Da anni non contengono nemmeno il suo derivato, etilmercurio, che in ogni caso non ha nulla a che vedere con il più noto metilmercurio (quello dei termometri), tossico e pericoloso: è un’altra molecola.
5) Si dice che i vaccini causano spesso effetti collaterali gravi. Non è vero neppure questo. Possono, sì, causare reazioni allergiche come per qualunque sostanza, ma sono casi neppure paragonabili, in quanto a dimensioni, agli effetti provocati da una malattia contratta perché non ci si è vaccinati.
6) Va detto con chiarezza che di morbillo, di difterite, di pertosse si può morire; va detto con altrettanta chiarezza che un’encefalite da morbillo rovina la vita, stesso discorso per la meningite; che la rosolia può causare danni gravi ad un feto.
7) C’è un solo modo per spiegare ai genitori confusi perché circolano tante voci allarmistiche: spiegare perché sono bugie. I genitori che non vaccinano non hanno quasi mai colpa, sono semplicemente genitori che si lasciano sopraffare dalla paura e non riflettono su un fatto semplicissimo: senza vaccino non si è protetti.
8) Nel 1900, su mille nati negli Stati Uniti, 100 morivano entro il primo anno di vita. Oggi una morte per malattia infettiva diventa notizia di cronaca.
9) Vaccinare i bambini protegge la società e il singolo dalle malattie.
10) I rischi sono minimi. I più frequenti: reazione nel sito dove viene fatta l’iniezione; qualche volta un po’ di febbre; nervosismo. Sintomi che si risolvono in pochi giorni. E non ci sono complicanze gravi come invece accade con le malattie.
11) I vaccini rafforzano il sistema immunitario. Una infezione naturale, invece, può indebolire il sistema immunitario di un bambino, rendendo più difficile la lotta contro un’infezione concomitante.
12) Non c’è nessuna correlazione tra vaccino del morbillo e autismo. Ormai si è concordi nel pensare che l’autismo precede la nascita anche se poi si rivela dopo qualche tempo, spesso proprio verso l’anno e mezzo quando si deve fare il vaccino per il morbillo. L’ipotesi che i vaccini (in particolare il trivalente, morbillo-parotite-rosolia) siano causa di autismo è del 1998: un medico inglese disse di aver trovato anticorpi del virus del morbillo nell’intestino di bambini autistici. Ma è poi stato scoperto che era un falso. Nonostante ciò, questa falsa credenza continua a circolare. Il vaccino del morbillo contiene il virus vivo, può dare al massimo febbre a distanza di una decina di giorni: il cosiddetto “morbillino”. La malattia, invece, per un bambino piccolo può essere molto grave.
13) I bambini non vaccinati hanno un rischio molto maggiore di avere il morbillo o altre malattie prevenibili con vaccinazioni. Il calo delle coperture vaccinali è causa di malattie che potevano già essere dimenticate come ad esempio la pertosse, causa del decesso di alcuni lattanti. Nelle scuole, visto il numero di bambini, il rischio di diffusione delle malattie aumenta.
14) Un grande medico, il famoso pediatra Marcello Bernardi, autore de “Il nuovo bambino”, letteralmente si infuriava quando i genitori avanzavano dubbi sulla necessità delle vaccinazioni: “Vorrei avere una macchina del tempo – ha detto una volta – per portare tutti quelli che si oppongono alle vaccinazioni in una clinica pediatrica del dopoguerra, come alla Melloni di Milano, dove io ho iniziato a lavorare: noi medici ci aggiravamo impotenti tra letti pieni di bambini ammalati di poliomielite o che morivano come mosche di difterite”.
15) La presunta relazione vaccini-autismo è una vecchia questione, nata da un articolo di 14 anni fa, pubblicato da “Lancet”, in cui un gruppo di ricercatori inglesi sosteneva questa ipotesi. Successivamente la stessa “Lancet” ha sottoposto la ricerca a una revisione e ritirato l’articolo, dichiarandolo infondato. Al di fuori di questo episodio non è mai emersa alcuna prova scientifica al riguardo. Non si capisce in base a quali documentazioni o parere di quali periti i giudici di Rimini abbiano preso una simile cantonata.
16) L’Oms, in occasione della settimana europea dell’Immunizzazione, ricorda che i vaccini salvano ogni anno 3 milioni di vite nel mondo (e molte di più ne salverebbero se i vaccini fossero resi disponibili per tutte le popolazioni); e sottolinea, in linea con i tempi, il grande vantaggio economico, perché ogni euro investito in vaccini ne fa risparmiare 24 in cure. Lamentando poi in generale che gli investimenti in prevenzione sono ormai scesi in Europa all’uno per cento della spesa sanitaria.
17) L’Oms rimprovera all’Italia: “Proprio voi italiani dovreste sapere meglio degli altri quanto costi non vaccinare. Uno degli studi migliori sull’argomento riguarda l’epidemia italiana di morbillo del 2002-2003, che a fronte di circa 20mila casi ha portato a un costo enorme di 22 milioni di euro”.
18) Grazie ai vaccini l’ultimo caso di poliomielite autoctona in Italia risale al 1983. Il vaiolo è scomparso dalla faccia della Terra. Nel frattempo sono migliorati i vaccini (quelli “sintetici” hanno sostituito i virus attenuati) e gli additivi impiegati.
19) Umberto Veronesi si dice favorevole alla proposta di rendere obbligatorie le vaccinazioni per i piccoli che frequentano la scuola dell’obbligo, “perché i genitori non possono e non debbono mettere a rischio la salute dei propri figli: è un dovere sociale. Se i genitori vengono meno a questo dovere è giusto che provveda lo Stato imponendo l’obbligo”.
20) Il mondo scientifico unanime ci spiega che è necessario tornare a vaccinare i bambini, dato che la percentuale dei vaccinati in Italia è scesa per la prima volta sotto la soglia del 95 per cento a causa della campagna contro la profilassi portata avanti da chi crede che le somministrazioni nel primo anno di vita provochi danni al bambino.
21) Richiedere i certificati di vaccinazione per l’ammissione alla scuola materna e poi a quella dell’obbligo non significa negare il diritto alla socializzazione e all’istruzione, ma stabilire una regola che protegge tutti i bambini. Ai genitori che si battono contro le vaccinazioni obbligatorie e che sostengono il loro diritto a non far vaccinare i figli, si deve ricordare che la loro opposizione è resa possibile proprio dal fatto che altri bambini sono stati immunizzati.
Questi 21 motivi (ma altri se ne potrebbero citare) sono in definitiva riassumibili in quello che potrebbe essere uno slogan: la scienza è il vero antidoto ad ogni dogma e deriva irrazionale e oscurantista. Ora però va aggiunto che se si vuole mettere in croce Porro e “Virus” per questa sua infelice trasmissione, non so cosa si dovrebbe fare nei confronti di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle. La senatrice Paola Taverna, per esempio, sostiene che “a volte i vaccini servono più alle case farmaceutiche che ai bambini”. Lo stesso Grillo contesta il fatto di avere vaccini obbligatori. Per lui è come se avessero obbligato le persone a giocare d’azzardo. Contesta il vaccino per l’epatite B, introdotto in Italia dall’ex ministro Francesco De Lorenzo; e per dare forza a questa sua contestazione ricorda i suoi guai giudiziari e il suo coinvolgimento in Tangentopoli. Qual è la relazione? Un provvedimento è sbagliato perché chi lo propone è stato condannato per corruzione? Abbiamo, in questo caso, tre quarti dell’Italia da buttare via...
Ma non è solo De Lorenzo. Grillo contesta l’efficacia stessa dei vaccini: “Il vaccino è: prendi un bambino sano, di neanche un anno, col suo sistema immunitario perfetto. Gli inoculi un virusino, in modo che lo abitui un po’. Nel caso che arrivi un virus grosso, il virusino che son anni che gira gli fa un culo così. Se però il virus grosso non arriva, il virusino rimane lì in giro. Oltre al virusino c’è anche un po’ di mercurio: allora non abbiamo più difese immunitarie”.
Guardate che sono le stesse cose, anche le stesse parole, dette da Red Ronnie a “Virus”. Perché dette da Red Ronnie a “Virus” fanno scandalo, dette da Grillo chissenefrega? Sciocchezze che fanno “scuola”. Navigate un po’ sul sito, leggetevi quello che è capace di sostenere Gian Paolo Vanoli: “Una delle cose peggiori che puoi fare al sistema immunitario è vaccinare un bambino. I vaccini stroncano la formazione del sistema immunitario. Quando il vaccino viene introdotto nel bambino, questo poi cresce e cerca di trovare una propria personalità, e se questa viene inibita dal mercurio o dalle sostanze vaccinali che si introducono nel cervello diventa gay. Il problema lo sentiremo soprattutto nelle prossime generazioni, perché quando abbiamo un omosessuale che genera una figliolanza questi si porteranno dietro il Dna dell’ammalamento del genitore. Perché l’omosessualità è una malattia, anche se l’Oms ha deciso che non lo è. Chissenefrega! La realtà è che è così. Ogni vaccinazione produce omosessualità, perché impedisce la formazione della personalità. È una microforma di autismo, se vogliamo. Lei vedrà quanti omosessuali ci saranno nelle prossime generazioni, sarà un disastro”.
Va detto che poi il Movimento Cinque Stelle prese nettamente le distanze da Vanoli e dalle sue affermazioni, soprattutto sull’omosessualità. Ora uno non è che vuole fare del terrorismo. Ma se vincono le elezioni tipi come questi, e uno di loro diventa, che so, ministro della Salute, ditemelo voi, non è forse il caso di pensare a un biglietto di sola andata per ovunque?
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:54