
Non è giusto a prescindere, non solo per le persone che vengono giudicate in anteprima dai magistrati, molti dei quali dovrebbero fare un esame di coscienza e sottoporsi a ripetute verifiche di idoneità alla funzione (fortunatamente esistono eroi ed eccellenze), come pure un corso di buone maniere, ma perché i politici e non solo adesso vengono giudicati da un gruppetto di giovinastri ignorantelli ed arroganti, catapultati in Parlamento per l’abilità di un genio della comunicazione.
Tra non molto, com’è stato in passato agito da omologhi antesignani, sempre per il bene dei cittadini, giudicheranno il Presidente della Repubblica, le alte cariche della magistratura, se le inchieste non troveranno il loro favore, legittimati dalla loro dichiarata onestà e correttezza istituzionale. Purtroppo sono aiutati dall’insipienza e dalla negligenza delle vecchie cariatidi a posto fisso o da qualche mummia che per effetto della mobilità nel settore della cosidetta informazione passa da una rete televisiva alla concorrente o transuma dalla carta stampata al video e viceversa, raccontandoci sempre che sono al servizio dei cittadini. Sentiamo da sessant’anni recitare il principio preventivo di innocenza scritto nella Costituzione, che dopo sessant’anni ancora non hanno letto, perché il principio è di non colpevolezza (sarebbe utile far spiegare la differenza a Travaglio docente di “diritto costituzionale”).
E siccome sono geneticamente somari nel trattare i grandi problemi che riguardano la vita delle persone e dei bambini di tutto il mondo, che non elenchiamo per non morire di noia, non conoscendo nulla degli argomenti, per poter dire e scrivere qualcosa declamano quel rosario evanescente e fastidioso, principio attivo dell’immobilità del Paese, discettando sull’aspetto politico, sulla questione di opportunità, sulla necessità di assumere comportamenti congrui per il ruolo e la funzione, ovviamente sostenuti da coloro che aspirano a coprire quella funzione e quel ruolo, per la compiacenza del loro editore-datore di lavoro. Se così vogliamo difendere la reputazione delle persone e la tanto conclamata dignità allora avrebbero titolo a parlare soltanto il Santo Padre Francesco ed il sottoscritto (spero che chi legga capisca la provocazione).
Avete costretto una bella persona, una persona saggia e perbene, la sua storia è lì a darne ampia ed esaustiva prova (la cosidetta meritocrazia di cui parla De Bortoli), obbligata alle dimissioni da lestofanti della comunicazione e costretta a rinunciare al suo diritto costituzionale di svolgere il lavoro che ama fare, essendole stato vietato di poter “fare politica con passione”, a causa della vile azione da parte di un gruppetto di “cretini fosforescenti”, come direbbe D’Annunzio, senza arte né parte. Non c’entrano niente le inchieste della magistratura penale ovvero dei Pm, loro indagano soltanto - qualche volta male - non decidono nulla, chi decide è il giudice, non so se sia chiaro. Siamo nell’abisso grazie al vostro contributo di parole ignoranti, alla vostra pochezza con la lode.
Non dico la storia, ma la cronaca di pochi anni fa non vi insegna niente, non riuscite a capire che i due grandi, incommensurabili, problemi irrisolvibili dell’Italia sono l’apparato gigantesco e paralizzante della pubblica amministrazione allargata e quella della giustizia, dove molti magistrati portano delle gravi responsabilità, pur se è giusto sostenere il principio: “le colpe e le debolezze degli uomini possono diminuire quelle del sistema, ma non le escludono né le riducono a misura trascurabile. Poi, grazie a Dio ora abbiamo quel numeroso esercito di dilettanti allo sbaraglio, che l’unica cantilena che sanno pronunciare (anche con dizione vernacolare) è di essere in Italia gli unici onesti e capaci, dichiaranti del verbo della verità. Debbo riconoscere che è una grande novità. Infatti, a memoria umana, non se ne era mai sentito parlare.
Tanto per allenare proprio la memoria, ricordate i casi “Why Not”, “Poseidone” e “Toghe lucane”? Tre inchieste in cui il magistrato, all’epoca più applaudito d’Italia, l’eroe dei due mondi (quello politico e quello giudiziario), inquisì uomini politici, imprenditori e magistrati accusandoli di essere mischiati con i poteri oscuri della mafia e della massoneria. Poi svettò all’apice della carriera politica, prima deputato europeo (con stipendio triplo di quello di magistrato), poi sindaco di Napoli, solidale dell’altro magistrato demiurgo della legge, che con la spada fiammeggiante ha sfregiato la classe politica di destra e di sinistra, iniziando l’era del cambiamento con le manette e l’apertura al nuovo che avanza, riducendo l’Italia una fogna dei diritti e dei doveri. Tutti alla ricerca del nuovo: nuova Repubblica, nuova destra, nuove prospettive, alleanze per il nuovo, nuove fondazioni (Fare futuro, Generazione Italia, Italiani europei, Nuova Italia, Nuovo Psi, Nuovi liberali, ecc.), nuovi pensatoi, nuovi percorsi in comune e nuove idee.
Un nuovo comitato promotore per la manifestazione “Nuova Resistenza” collegata con l’altra “In movimento” per aggregare le forze nuove della sinistra libertaria, ecologista, radicale, comunista e liberale; il santo sepolcro della democrazia, della libertà dai nemici della libertà (Marino quando è stato eletto sindaco di Roma ha detto ai romani: vengo a liberare Roma). Un nuovo agire politico per mettere in moto masse di popolo, rosso, rosa, bianco, viola, azzurro a costo di sforzi inimmaginabili per affrancare il Paese dagli eretici, dai nemici della democrazia e delle libertà, per contrastare i pagani populisti, gli infedeli.
Una nuova politica per costruire una nuova sinistra, una nuova destra, annullare i teatrini e parlare di programmi, porre all’attenzione dei cittadini i veri problemi: l’acqua, il nucleare, scegliere politici credibili, queste le parole d’ordine del sedicente nuovo politico (come adesso quei dilettanti allo sbaraglio che siedono illegittimamente in Parlamento), che con il piglio del pubblicitario esperto arringa la folla dei figuranti, pagati dalla tv, per trascrivere in un alfabeto comprensibile quello che dicono gli eroi del nulla militanti nel partito dell’altro solidale ex magistrato. Fallita la carriera in magistratura, intercettando tutta Italia, si è riciclato politico a tempo pieno, come emergente leader maximo, aspirante alla leadership del centrosinistra. L’irrequieto ex magistrato tenta di attenuare l’impeto borgataro di giustiziere di giorno e con sapiente simulazione parla di nuova cultura.
Forti cognizioni di economia, una certa saggezza sociologica, qualche puntuale richiamo storico costituiscono l’aplomb del nuovo politico emergente, l’antesignano dei grillini parlanti. Uno tosto, faccia torva, atteggiamento sprezzante, piglio spavaldo, il nuovo che ci voleva per la soluzione dei problemi del Paese, martoriato dalla crisi economica. Il percorso politico è dèjà-vu, qualche inchiesta scottante, un pacchetto di avvisi di garanzia, un paio di apparizioni mirate, due/tre articoli sui quotidiani nazionali e il gioco è fatto. Un invito a “Ballarò” e ballando, ballando eccolo in Parlamento (europeo) e poi sindaco di una grande, antica città ricca di storia e cultura. Ora spuntano i magistrati della Procura di Potenza, sui quali rispettiamo un doveroso silenzio, ma non devono tenere alcuna conferenza stampa, in quanto obbligati, anche per “opportunità”, alla segretezza dell’indagine (lo so… non mi spiegate la procedura), in quanto non emettono sentenze, svolgono indagini.
Se date ancora retta agli ambientalisti italiani moriamo tutti di fame (compresi i magistrati), non potendo mangiare l’aria pulita. Per la povera gente i poteri forti non sono influenti, hanno solo la speranza dell’ultima istanza: il giudice. Un bambino e la sua mite mamma subiscono da anni l’orrore della tortura e della minaccia da parte di coloro che dovrebbero far rispettare la legge. Alla madre maltrattata, aggredita, perseguitata, è stata tolta la responsabilità genitoriale (non è più mamma) e minacciata di un male ingiusto; il figlio, violato nella sua infanzia, viene minacciato di finire nei lager di Stato – casa famiglia - se non si piega al volere dei consulenti nominati dal giudice, amici del carnefice (traffico di influenze illecite). Tutte le istituzioni possibili sono state attenzionate, ma nessuno è competente. Il funerale del come dovrebbe essere è decretato dal come è.
Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 17:25