Mondadori-Rizzoli, un colosso di libri

Messa in cantiere la fusione Mondadori-Rizzoli con tanto di rigidi paletti si è in attesa delle valutazioni dell’Antitrust sulla mega fusione dei quotidiani “la Repubblica”, “La Stampa” e “Il Secolo XIX”. Il mondo dell’editoria si appresta a vivere un periodo di grandi cambiamenti se dovesse andare in porto anche l’operazione Telecom-Vivendi con Mediaset Premium. Le categorie dei poligrafici e dei giornalisti sono in allarme perché non si intravedono i contorni e gli sbocchi di queste concentrazioni.

Per i libri l’operazione da 127,5 milioni di euro tra le due società andava avanti dall’ottobre 2015 per permettere la nascita del più grande editore in Italia nel campo dei libri con ricavi da mezzo miliardo di euro. Il semaforo verde dell’Antitrust, dopo le audizioni del Garante della concorrenza con le parti interessate, impone alla Mondadori, azienda presieduta da Marina Berlusconi e dall’amministratore delegato Ernesto Mauri, di cedere la casa editrice Bompiani (guidata a lungo da Elisabetta Sgarbi) e le partecipazioni in Marsilio Editori. La vendita ai nuovi acquirenti dovrà essere autorizzata dall’Autorità. Nell’attesa della quale sarà nominato un fiduciario incaricato del controllo.

Con questa fusione il gruppo avrà circa il 32 per cento del mercato librario. Altre misure sono dirette a limitare la potenza contrattuale del gruppo di Segrate in ordine alla distribuzione mettendo a disposizione il catalogo di e-book alle piattaforme di vendita che ne faranno richiesta nonché il catalogo a operatori attivi e potenziali nella distribuzione di libri di “varia” ai supermercati e agli Autogrill. Le altre condizioni si riferiscono all’obbligo di un finanziamento economico di 225mila euro per l’organizzazione e la gestione della fiera “Più libri più liberi” delle prossime 3 edizioni, la donazione di libri scolastici a biblioteche pubbliche, carceri per minori e ospedali.

Qual’é in Italia il mercato librario? Secondo una statistica recente 27,5 milioni di italiani leggono almeno un libro all’anno per motivi non scolastici e professionali. Lo scenario della lettura non sembrerebbe grave. Analizzando però i dati il risultato non è incoraggiante. Il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato di non aver letto nessun libro nel corso dell’anno. Solo il 14,3 per cento legge più di un libro al mese, una persona (in prevalenza donne) su due (45 per cento) al massimo ne legge 3. Il totale, quindi, delle persone che leggono si attesta intorno al 40 per cento. Il via libera dell’Antitrust rappresenta comunque un passaggio fondamentale per la definitiva acquisizione della Rcs Libri e la Mondadori torna a crescere, investendo su un bene prezioso come i libri.

La presidente di Mondadori e Fininvest, Marina Berlusconi, ha sottolineato “Ci sono molti buoni motivi per essere orgogliosi di un risultato così rilevante. Credo che sia un’operazione positiva non solo per la Mondadori perché rimane italiana una casa editrice che è tra i protagonisti della storia culturale del nostro Paese”. Mondadori e Rizzoli unendo le loro forze potranno investire maggiori risorse nella qualità, aiutando la diffusione della lettura e rendendo più competitiva l’editoria italiana. Marina Berlusconi dopo aver lamentato i “sacrifici imposti dall’applicazione discutibile e tutt’altro che lungimirante di normative nazionali ed europee” ha precisato che “l’acquisizione è in linea con quel processo di aggregazione che sta segnando l’editoria a livello mondiale, alle prese con le difficoltà del settore e con il rapido sviluppo di veri e propri monopolisti del livello di Amazon”.

Il discorso ora si sposta sulle deliberazioni dell’Authority rispetto all’altra grande operazione relativa ad alcuni quotidiani. “Quella sì - ha osservato la presidente Berlusconi - con impatti tutt’altro che trascurabili e non solo per quanto riguarda la libera concorrenza”. Anche il gruppo di Segrate possiede un grossa partecipazione (il 37 per cento delle azioni) del quotidiano “il Giornale” diretto da Alessandro Sallusti anche se il cosiddetto “core business” restano i libri, il retail e i magazine. Sta inoltre trattando l’acquisto delle attività media di Banzai, la piattaforma e-commerce guidata dall’ex amministratore delegato Rcs, Pietro Scott Jovane, e fondata da Paolo Ainio (ex Virgilio) con l’imprenditore Matteo Arpe. L’operazione strategica Mondadori-Rizzoli è stata conclusa dopo che l’amministratore delegato Mauri aveva presentato i conti del 2015 che evidenziavano un balzo dell’utile a 6,4 milioni rispetto al milione scarso del 2014.

Per Bompiani e Marsilio che coprono un 3 per cento del mercato si stanno affacciando nuovi acquirenti tra cui Feltrinelli e il gruppo editoriale Mauri Spagnol che rappresenta il terzo gruppo italiano per dimensioni mentre Feltrinelli copre il 4,6 per cento del mercato. Nel 2014 ha sottoscritto una joint venture con Messaggerie Italiane costituendo un polo da 70 milioni di volumi. In Italia sono operative più di 4mila case editrici, grandi (De Agostini, Einaudi, Sperling e Kupfer, Piemme), medie (Laterza, Sellerio, Rubbettino) e piccole; ma secondo un rapporto Nielsen soltanto l’editoria per ragazzi è in buona salute.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:57